Addio legno e truciolato, i mobili del futuro saranno fatti con jeans e suole di scarpe usate

Il mondo del design è in continua evoluzione e non solo perché le mode stagionali si rinnovano mese dopo mese: all'interno del settore si va alla ricerca di metodi di produzione sempre più innovativi, capaci di ridurre gli inutili sprechi di materie prime senza, però, perdere il comfort e la comodità. Di fronte questo scenario, non sorprende che molti esperti abbiano lanciato quello che si preannunciano i mobili del futuro, di cosa sono fatti? Niente più legno o truciolati, i materiali che presto domineranno l'arredamento saranno completamente riciclati, dal denim dei vecchi jeans alle suole di gomma delle sneakers usate.
La vita "circolare" degli arredi del futuro
Sedie realizzate con micelio di funghi, divani in pelle vegana, tessuti ricavati dalle alghe e materiali interamente riciclati: l'industria del design si sta rinnovando e per farlo sta puntando tutto su dei materiali green e riciclati, così da rendere il settore sempre più sostenibile. L'obiettivo è dare vita a mobili e oggetti d'arredo che abbiano una vita "circolare", ovvero che non devono essere gettati quando non sono più funzionali ma che, anzi, possono essere riutilizzati o compostati. Stando alle stime di McKinsey & Company, una società di consulenza gestionale, il mercato del design "circolare" raggiungerà i 45 miliardi di euro entro il 2030, anno in cui si prevede che tutti i mobili e gli articoli per la casa saranno realizzati in materiali sostenibili.

L'interior design punta sul riciclo
Degli esempi di interior design green e super innovativo? I mobili ideati dagli studi Particle di New York e Los Angeles, che hanno lanciato una collezione di arredi scultorei realizzati con denim riciclati e gomme ricavate dalle suole delle scarpe da ginnastica. "Abbiamo iniziato a pensare a dove e come poter usare i materiali di scarto come gomme, plastica, sneakers usate, tessuti riciclati, il cui potenziale è assolutamente inesplorato. Sono materiali versatili, che lasciano spazio a molte e diverse possibilità creative", hanno spiegato gli architetti Krissy Harbert e Amanda Rawlings. L'obiettivo? Rimodellare l'intero ciclo di vita del design, dando vita a una narrazione sostenibile che non rinuncia alla bellezza e alla comodità.