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Si può dormire dopo mangiato? I consigli del gastroenterologo per una corretta digestione

Dopo quanto tempo andare a dormire dopo aver pranzato? È consigliato fare sport dopo i pasti? Il professor Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista, ha spiegato a Fanpage.it quali abitudini adottare per una buona digestione.
Intervista a Prof. Luca Piretta
Gastroenterologo, nutrizionista e docente presso l'Università Campus Biomedico di Roma
A cura di Eleonora Di Nonno
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Tutti sanno cosa si intende per "abbiocco", quella sensazione di sonnolenza post pranzo. Il termine (intraducibile) rende bene l'idea di cosa si provi dopo aver mangiato in abbondanza: una voglia irrefrenabile di poggiare la testa sul cuscino e la "panza" sul materasso. Dopo quanto tempo sarebbe opportuno coricarsi? Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista, ha spiegato a Fanpage.it quali sono le abitudini da adottare per il corretto funzionamento del nostro apparato digerente.

Dopo quanto tempo andare a dormire dopo aver mangiato

"Bisognerebbe coricarsi due o tre ore dopo aver mangiato, per molte ragioni. In primis, lo stomaco pieno tende a sollevare il diaframma in posizione orizzontale, rendendo difficoltosa la respirazione, soprattutto per gli anziani o le persone in sovrappeso – spiega Luca Piretta – Per chi soffre di reflusso, inoltre, la posizione supina (specialmente a stomaco pieno) favorisce la risalita dell'acido. Andare a dormire subito dopo aver mangiato rende più problematico il sonno per una questione biochimica, a causa di una serie di iperattivazioni del sistema nervoso per l'assorbimento di nutrienti". Ci sono persone che sono più soggette alla sonnolenza post prandiale. "Un rallentato svuotamento gastrico, tipico di chi ha difficoltà a digerire, può determinare una maggiore tendenza al sonno – chiarisce il gastroenterologo – Ci sono altre persone che, in base alla loro flora intestinale, tendono a produrre alcune sostanze che conciliano il sonno. Le casomorfine, ad esempio, sono delle molecole che si formano con la caseine del latte e che una volta assorbite causano sonnolenza. Questo effetto non si verifica in tutti i soggetti che mangiano formaggio, dipende dal microbiota intestinale di ognuno".

I consigli per una buona digestione

"La prima regola per una buona digestione è quella di evitare pasti abbondanti (antipasto, primo, secondo, contorno e dolce). Riempire troppo lo stomaco significa rendere il lavoro di digestione molto complicato – consiglia il nutrizionista – Gli alimenti da evitare sono i cibi grassi, non mi riferisco solo a quelli con il grasso visibile ma anche all'olio, un pasto ricco di questo condimento è di difficile digestione. Andrebbe poi limitato il consumo di formaggi, salumi, insaccati, burro, panna o fritti". È bene ricordare che la prima fase della digestione avviene nella bocca. "Bisogna masticare a lungo e lentamente. Mangiare velocemente significa non dare il tempo alle pareti dello stomaco – un organo muscolare – di distendersi e rilassarsi per fare spazio al cibo" sottolinea Luca Piretta. "Un'ultima accortezza è quella di concentrarsi su ciò che si sta mangiando, un insegnamento che andrebbe trasmesso anche ai bambini. Distrarsi con il cellulare o con la tv può distogliere l'attenzione del cervello dal ruolo che ha nella digestione" assicura il gastroenterologo.

Cosa non fare subito dopo aver mangiato

"Non è vero che bere un amaro o un caffè, o l'uso del limone favoriscono la digestione. Quello che conviene fare dopo i pasti è una passeggiata di un quarto d'ora. Aiuta soprattutto chi soffre di digestione lenta" afferma Luca Piretta. È fortemente sconsigliato fare sport ad alta intensità. "Non bisogna fare sforzi esagerati come correre e neanche esporsi a basse temperature. Una raccomandazione è quella di non mangiare (dopo pranzo o dopo cena) cibi troppo caldi o troppo freddi che potrebbero ostacolare il processo digestivo" conclude il nutrizionista.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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