“Non esistono cibi che prevengono influenza e raffreddore”: il nutrizionista smaschera le false credenze

Influenza e raffreddore sono dietro l'angolo in queste settimane: dalle scuole agli uffici, tutti sono a letto alle prese coi tipici malanni di stagione. Prevenirli è in parte possibile, ma non esistono alimenti miracolosi capaci di fare realmente da "scudo". Come ha spiegato il dott.Roberto Mele, benché ci siano alcuni cibi spacciati come toccasana, il loro impatto non è davvero decisivo nel mantenersi in salute. Posso dare sollievo, certo, ma a fare la differenza è il quadro generale dell'individuo, i suoi comportamenti quotidiani: bisogna prestare attenzione allo stato nutrizionale e anche da altri fattori, che non vanno sottovalutati.
Dottor Mele, esistono cibi capaci di prevenire i malanni di stagione?
No, non esistono cibi che prevengano influenza e raffreddore. Esiste però uno stato nutrizionale complessivo che può rendere il sistema immunitario più o meno competente e più o meno efficiente.
Su cosa si può agire dunque?
Il primo fattore da correggere eventualmente è la malnutrizione per difetto, cioè quando l'apporto energetico-proteico è insufficiente. Un deterioramento dello stato nutrizionale può aumentare il rischio di infezioni, poiché aumenta la suscettibilità dell'individuo alle infezioni stesse. In alcuni casi è necessario correggere carenze nutrizionali specifiche e documentate, come vitamine o ferro. La malnutrizione energetico- proteica determina la perdita della massa magra, ma soprattutto della muscolarità, associandosi talvolta a un’alterazione delle barriere. Le prime barriere, che sono le nostre prime difese, sono la cute e le mucose. Si compromette anche l'immunità cosiddetta cellulare. Quindi nei pazienti malnutriti si può osservare linfopenia, un numero inferiore di linfociti e questo comporta una ridotta attività immunitaria, minore o poco efficiente produzione di anticorpi: quindi il soggetto diventa più suscettibile all'infezione. È dunque lo stato nutrizionale generale deteriorato che può compromettere le difese immunitarie. A volte anche una una dieta eccessivamente restrittiva, soprattutto a causa della carbofobia promossa sui social, può determinare una compromissione del sistema immunitario e un'aumentata suscettibilità alle infezioni di stagione.
A cosa prestare attenzione oltre all'alimentazione?
Sono essenziali per prevenire i malanni di stagione, rinforzando il sistema immunitario: il sonno (bisogna cioè dormire adeguatamente), l'attività fisica, i vaccini.
La dieta cambia dall'estate all'inverno?
Serve un adeguato apporto calorico, proteine a sufficienza e un'eventuale correzione delle carenze reali. In Italia si tende a eccedere con le fonti glucidiche, cioè con i carboidrati, pasta e pane. Questo chiaramente favorisce il sovrappeso, l'obesità, il diabete e il cancro. Ma non è il carboidrato in sé a essere determinante: sono sovrappeso e obesità che derivano dal'eccesso di carboidrati che possono contribuire all'insorgenza del cancro. Lo zucchero non è cancerogeno in quanto tale, ma sono sovrappeso e obesità che mettono l'organismo nelle condizioni di potersi ammalare di cancro. Non è il carboidrato il nemico: il nemico sono le troppe calorie, cioè, se introduciamo più energia del necessario. Che queste calorie vengano da carboidrato, da grasso o da proteina, non cambia assolutamente niente, sempre calorie sono ai fini energetici complessivi. Anche soddisfare il fabbisogno proteico individuale non è così difficile: basta mangiare in maniera equilibrata.
Quando si parla di malanni di stagione si pensa ad alcuni toccasana in particolare. Ma lo sono davvero? Per esempio: la vitamina C?
Non esistono cibi scudo. Sulla bocca di tutti c'è sempre la vitamina C per esempio che si trova soprattutto in alimenti che si consumano d'inverno, agrumi prevalentemente. In realtà poi gli studi che abbiamo a disposizione non evidenziano un impatto così rilevante della vitamina C, cioè non è una polizza assicurativa, al massimo accorcia un po' i sintomi del raffreddore, quindi va bene assumerla attraverso gli alimenti, ma non sostituisce quello che serve davvero, cioè un'adeguata nutrizione.
Il miele invece?
Il miele in realtà è zucchero sotto un'altra forma quindi non determina un beneficio reale: può dare un lieve sollievo sintomatico notturno, riduce sostanzialmente la sensazione di raucedine, ma non ha un vero impatto.
A proposito dello zenzero?
Lo zenzero invece è un ottimo antiemetico, cioè combatte la nausea, tant'è che viene usato o in purezza o sotto forma di integratore persino nei pazienti con patologie croniche che hanno nausee importanti. Ma sul sistema immunitario non c'è evidenza che abbia un effetto positivo.