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Malattie sessualmente trasmissibili, spesso non ci sono sintomi: la ginecologa spiega come fare prevenzione

In Italia è allarme infezioni sessualmente trasmissibili. La strada da percorrere è innanzitutto la prevenzione, attraverso controlli regolari e vaccino. Ne abbiamo parlato con la ginecologa Iolanda Iannella.
Intervista a Dott.ssa Iolanda Iannella
Ginecologa
A cura di Giusy Dente
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In Italia è allarme infezioni sessualmente trasmissibili (IST). Si registra un aumento del 50% dei casi di gonorrea, +25% per la clamidia, +20% per la sifilide, soprattutto tra i giovani. Sembra impossibile che sia un problema di scarsa informazione, visto l'accesso facilitato del mondo contemporaneo, dove l'approfondimento è a portata di clic. Purtroppo, però, questo approfondimento lo si cerca dalle fonti sbagliate, affidandosi poco agli esperti. C'è poi lo scarso dialogo con la scuola e la famiglia, che non aiuta. Questo è un grande tema da non sottovalutare, l'eterna questione irrisolta nel nostro Paese, dove l'educazione sessuale nelle scuole è tabù. Tutto questo fa sì che i giovani non abbiano piena consapevolezza di loro stessi e credano anche a troppi falsi miti. Si inserisce in questo quadro SYNLAB relativa alla campagna nazionale di sensibilizzazione "Fallo adesso, fallo spesso". Per promuovere la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili tra i giovani adulti, sono state istituite giornate di check-up gratuiti (previa prenotazione online e fino a esaurimento posti): dal 13 giugno al 5 luglio, nelle giornate di venerdì e sabato, presso i centri SYNLAB di Milano, Roma, Genova, Padova, Trieste, Verona, Firenze, Napoli e Bologna. Fanpage.it ha parlato proprio dell'importanza della prevenzione con la dottoressa Iolanda Iannella, Ginecologa dei Medical Center SYNLAB SDN Napoli. È fondamentale sia la prevenzione primaria come l'uso del preservativo e la vaccinazione che la prevenzione secondaria, dunque l'esecuzione regolare di test di screening, anche in assenza di sintomi.

Cosa sono le malattie sessualmente trasmissibili?

Sono infezioni che si trasmettono per un contagio diretto tramite contatto sessuale. Tutte le infezioni sessualmente trasmissibili sono nell'80-90% dei casi a trasmissione sessuale. Per HPV in particolare è quasi sempre trasmesso per contatto sessuale. C'è soltanto una piccolissima parte di infezione che può essere trasmessa attraverso delle superfici, però si realizza soltanto in determinate condizioni: quando per esempio si tratta di persone che hanno già dei sistemi immunitari molto indeboliti, delle infezioni pregresse e recidivanti, quindi condizioni molto rare che comunque dal punto di vista scientifico non sono completamente supportate. Quindi la maggioranza dei contagi è di tipo sessuale. Ma se non ho contatti sessuali non vuol dire che non possa prendere l'infezione: la posso prendere comunque, perché anche il contatto delle zone genitali esterne può essere fonte di trasmissione. 

Sono infezioni che si prendono solo una volta nella vita?

Se prendo tipo un'infezione da micoplasma, la tratto, la curo, prendo gli antibiotici, non vuol dire che dopo tre mesi non non la possa riprendere di nuovo. Possono recidivare tante volte.

Chi sono i responsabili?

Le infezioni sono causate in genere da batteri, protozoi, virus, funghi. Si trasmettono da un individuo all'altro mediante il passaggio attraverso le mucose di liquidi biologici infetti. Tra i batteri più comuni che causano infezioni ci sono la neisseria che è responsabile della gonorrea, oppure il treponema che è responsabile della sifilide. C'è la clamidia che è così temuta soprattutto dalle giovani ragazze perché può essere causa di problemi alle tube. E poi il micoplasma e l'ureoplasma che in questi ultimi anni causano delle infezioni molto resistenti alle le terapie antibiotiche. Poi ci sono i virus, tipo il papilloma, di cui si dice di tutto e di più. La trasmissione attraverso bagni sporchi per esempio è un falso mito: non è vero. Sono casi rarissimi.

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Perchè è importante il vaccino?

Il vaccino esiste soltanto per il papilloma. Poi per l'epatite B. Per le altre infezioni, quindi quelle batteriche, ovviamente viene fatta poi una terapia antibiotica, quindi sono comunque patologie curabili, tranne l'HIV. Qui viene utilizzata una terapia antivirale che tenga a bada i sintomi. Molte persone dal Covid in poi, quando sentono parlare di vaccino, hanno una reazione molto negativa. Invece bisognerebbe conoscere i dati importanti, cioè che il vaccino per il papilloma ha fatto ridurre notevolmente la presenza del carcinoma del collo dell'utero. Fare il vaccino non significa: io non avrò mai il papillomavirus. No, ma mi serve per proteggermi dalle lesioni del collo dell'utero più gravi causate da ceppi di HPV tipo il 16 o il 18 che sono quelli più responsabili dei carcinomi. Si dice che il vaccino per l'HPV possa causare dei disturbi al sistema genitale. Non è così. Oppure si dice che chi si vaccina per l'HPV non avrà mai l'infezione da papillomavirus e non è così, perché l'immunoinfezione si prende ugualmente, solo che il vaccino ci permette di proteggerci dalle lesioni più gravi e dai ceppi di papillomavirus che sono più responsabili di lesioni cancerose.

Visto che quando parliamo di IST parliamo anche di infezioni asintomatiche, quali sono i test di screening da fare anche in assenza di sintomatologia?

Dovremmo fare una prevenzione primaria, a monte. Il preservativo è importante, protegge e riduce il rischio di trasmissione, ma non protegge al 100% perché la maggior parte di queste infezioni si trasmette anche per singolo contatto delle delle zone cutanee: delle zone genitali, ma anche della del sistema orofaringeo, quindi bocca e gola. Questo vale per il papilloma, vale per la sifilide. Ai primi sintomi presenti è importante fare un tampone e una visita. La maggior parte di queste infezioni, soprattutto quelle batteriche quindi da clamidia o da micoplasma, alcune volte possono dare dei classici sintomi tipo bruciori, fastidi, secrezioni, dolori addominali. Ma nella maggior parte dei casi e soprattutto nelle fasi iniziali ci sono scarsissimi sintomi, per cui diciamo secondo le nostre linee guida nazionali ed europee il controllo delle malattie sessualmente trasmissibili andrebbe fatto almeno una volta all'anno.

In particolare la clamidia è molto subdola, perché può dare dei sintomi generici, ma nella donna quando l'infezione è cronicizzata e non diagnosticata e non curata, purtroppo l'infezione si può diffondere fino alle tube. Questo ovviamente può portare sterilità ed è molto frequente. Un semplice tampone cervicale o uretrale può identificare la presenza dei batteri principali: Mycoplasma, ureaplasma e tricomonas. Poi c'è il prelievo di sangue che serve invece per vedere se ci sono anticorpi contro l'herpes virus, contro l'HIV. Molti giovani pensano che poi l'infezione passa da sola e non è così. Prendiamo la candida, che comunque fa parte delle infezioni sessualmente trasmissibili. È un po' più comune ed è meno grave, per cui anche facendo una blandissima terapia, anche solo con dei fermenti lattici può migliorare la situazione. Ma infezioni da clamidia o da micoplasma, quando diventano croniche possono dare disturbi davvero gravi.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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