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I molteplici volti del lutto, dalle relazioni al trasferimento, lo psicologo “Ogni dolore merita rispetto”

Il lutto non riguarda solo la morte di una persona cara, ma anche la fine di una relazione o di un’amicizia colpiscono profondamente. È importante sapere come riconoscerli, affrontarli e superarli con strategie concrete e rituali quotidiani, anche quando la società o chi ci sta intorno li sottovaluta.
Intervista a Dott. Antonio Catarinella
A cura di Elisa Capitani
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Quando si parla di lutto, la mente corre immediatamente alla perdita di una persona cara. Ma il dolore legato a un cambiamento significativo nella vita può assumere molte forme: la fine di una relazione amorosa o di un’amicizia, il trasferimento in un’altra città, o la scomparsa di un animale domestico. Tutte queste esperienze, spesso sottovalutate, meritano di essere riconosciute. Per comprendere meglio i meccanismi psicologici alla base di ogni lutto e le strategie per affrontarlo, abbiamo parlato con il dott. Antonio Catarinella, psicologo psicoterapeuta specialista in psicologia clinica e consulente delle identità sessuali.

La dignità di ogni tipologia di lutto

Il lutto non riguarda solo la morte di una persona cara. Qualsiasi perdita significativa che interrompe legami affettivi o routine quotidiane può essere vissuta come un lutto: la fine di una relazione, la perdita di un’amicizia, un trasloco o la morte di un animale rappresentano cambiamenti profondi che richiedono tempo e attenzione per essere elaborati. Come spiega il dottor Catarinella, "il lutto è proprio una reazione psicologica oltre che affettiva alla perdita di qualcosa o più spesso qualcuno che per noi aveva un valore significativo, quindi non riguarda solo la morte nel senso più oggettivo del termine, ma qualsiasi tipologia di cambiamento che interrompe qualcosa, come un legame, una routine, un senso anche identitario". Il riconoscimento della dignità di ogni lutto è fondamentale per permettere alla persona di elaborare la perdita. "Ogni perdita che tocca la nostra sfera relazionale e soprattutto poi simbolica può essere considerata sicuramente una forma di lutto", sottolinea Catarinella, che invita a considerare ugualmente importanti anche i lutti apparentemente minori, spiegando che negandone l’importanza si possono generare un senso di colpa molto forte e un ostacolo che impedisce la normale elaborazione emotiva.

Quando la società sottovaluta il lutto

Purtroppo però non tutti i lutti ricevono il riconoscimento che meritano. Spesso la società minimizza perdite come la fine di un’amicizia, una separazione o la morte di un animale, dando messaggi che possono sembrare rassicuranti ma risultano invalidanti per chi soffre. Catarinella spiega che questo fenomeno è legato a un feedback culturale che riconosce soltanto dolori socialmente codificati: "A volte, rispetto alla cultura di riferimento ci può essere un feedback negante, o soprattutto minimizzante che tende a riconoscere soltanto quella tipologia di dolori socialmente codificati". Questo atteggiamento può avere conseguenze psicologiche importanti, generando isolamento e senso di colpa in chi prova dolore. Come evidenzia il dottore: "Ogni dolore, ogni sofferenza per una perdita merita rispetto", perché negare o ridicolizzare la sofferenza non solo sminuisce l’esperienza vissuta, ma può anche ostacolare la normale elaborazione del lutto, rendendo più difficile la ripresa emotiva.

Strategie e rituali quotidiani per affrontare il lutto

Superare un lutto richiede tempo e un lavoro consapevole sulle proprie emozioni. Secondo Catarinella, è fondamentale accettare e dare legittimità a sentimenti come tristezza, rabbia e nostalgia: "Innanzitutto è importante accettare, cioè dare proprio legittimità e voce a queste emozioni quali di tristezza, rabbia, il forte senso di nostalgia, per la perdita in questione". Parallelamente, è anche importante riprendere una routine quotidiana e prendersi cura di sé, ricostruendo un senso di continuità personale dopo la perdita. Un ruolo centrale lo giocano anche i rituali quotidiani più concreti, come scrivere un diario o praticare nuove attività creative, che aiutano a dare forma e significato al vuoto lasciato dalla perdita. Catarinella osserva: "Sono molto utilizzati e tra l’altro sono anche molto potenti, perché concretizzano da un lato quello che è al momento invisibile e danno poi la forma di quello che non c’è più, segnando una sorta di raccordo tra passato e presente". In alcuni casi, se il lutto non viene elaborato correttamente, può evolvere in un disturbo riconosciuto a livello clinico: il disturbo da lutto persistente e complicato, che comporta dolore intenso e persistente, difficoltà relazionali e sintomi somatici, e richiede una presa in carico psicologica specialistica. Quindi, è fondamentale affrontare il lutto con consapevolezza, strumenti pratici e sostegno professionale, per permettere di trasformare il dolore in un processo di crescita e integrazione della perdita nella propria vita.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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