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Che cos’è il Miso, l’ingrediente simbolo del Giappone che aiuta ad equilibrare il tuo intestino

Il miso è un ingrediente fondamentale della cucina giapponese, cucinato più spesso come zuppa. Abbiamo parlato insieme ad un esperto per capire meglio i suoi numerosi benefici, come integrarlo nella nostra quotidianità e le controindicazioni.
Intervista a Dott. Manuele Biazzo
Direttore scientifico del Centro Toscano Microbiota
A cura di Elisa Capitani
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Ingrediente simbolo della cucina giapponese, il Miso è alla base della celebre zuppa che porta il suo nome e di molte altre ricette tradizionali. La sua ricchezza nutrizionale e i benefici derivanti dalla fermentazione lo rendono un alimento prezioso anche in un’ottica di benessere. Ne abbiamo parlato con il Dott. Manuele Biazzo, Direttore scientifico del Centro Toscano Microbiota, che ci ha spiegato benefici, valori nutrizionali e controindicazioni.

Proprietà e benefici del miso

Il miso è una pasta fermentata dal colore marroncino, dal sapore intenso e salato che viene definito umami, il gusto tipico della tradizione giapponese. L'esperto spiega che si ottiene dalla fermentazione della soia insieme a cereali come riso o orzo, con l’aggiunta di sale e di specifiche colture microbiche. A differenza di altri fermentati, i microrganismi non sono presenti naturalmente sull’alimento, ma vengono introdotti intenzionalmente: questo garantisce una fermentazione più pura e controllata. Il processo può durare mesi, ma anche anni, durante i quali i microrganismi scompongono le proteine della soia e dei cereali, liberando aminoacidi e peptidi che sono alla base del tipico gusto umami. Il miso è ricco di aminoacidi liberi, peptidi bioattivi, vitamine del gruppo B e sali minerali e, nonostante il contenuto proteico finale sia ridotto, la sua fermentazione prolungata rende il prodotto molto digeribile e ricco di composti funzionali. Grazie alla fermentazione, il miso è associato a diversi effetti positivi. In primo luogo, contribuisce a rafforzare la barriera intestinale, alleviando sintomi spiacevoli come diarrea, stitichezza o gonfiore. Il miso ha anche proprietà antiossidanti e, aiutando l'organismo a combattere gli effetti negativi dei radicali liberi, favorisce la difesa della salute cellulare. Infine,  può aiutare a inattivare alcune tossine batteriche e, se inserito regolarmente nella dieta, sostiene quindi il microbiota intestinale e facilitando l’equilibrio dell’organismo.

Come integrarlo nella dieta

Il modo più conosciuto per mangiare il miso è la famosa zuppa tradizionale, servita in Giappone come antipasto della cena. Il miso però è molto versatile, grazie al suo sapore umami deciso. È, infatti, usato anche come insaporitore in salse, condimenti o marinature e persino dolci come il caramello salato o le torte. Per quanto riguarda la frequenza, è preferibile consumarlo 2–3 volte a settimana: la sua concentrazione di nutrienti e la presenza di sale lo rendono infatti un alimento da inserire con equilibrio.

Le controindicazioni del miso

Il miso, tuttavia, non è adatto a tutti. Le principali controindicazioni riguardano le persone che soffrono di allergie, ovviamente chi è allergico alla soia deve evitarlo e chi è celiaco deve fare attenzione: alcune varietà contengono orzo e quindi glutine. Un occhio di riguardo anche a chi soffre di ipertensione, a causa dell’alto contenuto di sale, è bene limitarne il consumo in caso di pressione alta. E, infine, come per gli altri fermentati, gli immunocompromessi, che hanno un sistema immunitario debole, dovrebbero prestare più attenzione.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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