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Chi ha creato il profumo segreto della regina Elisabetta: “Ho cancellato la formula quando è morta”

Elisabetta II aveva espressamente chiesto che il suo profumo fosse realizzato da Laura Bosetti Tonatto. A Fanpage.it il naso italiano ha ricordato quell’esperienza a Buckingham Palace.
A cura di Giusy Dente
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Elisabetta II
Elisabetta II

"Metto sempre le mie passioni nei miei profumi: la pittura, la letteratura, il cinema" ha confidato Laura Bosetti Tonatto a Fanpage.it. E in effetti, in questi anni di lavoro ha sempre attinto al mondo dell'arte come fonte di ispirazione, riversandolo nei suoi profumi. In qualità di naso crea fragranze dal 1986: con orgoglio ha detto che l'anno prossimo festeggerà 40 anni di carriera. Ha creato profumi dedicati alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, ai Giardini Vaticani, ai Musei Vaticani, all'étoile Sergio Bernal, stella del mondo della danza internazionale. E tra le esperienze più belle che le sono capitate, c'è sicuramente quella che l'ha portata a creare il profumo personale della regina Elisabetta. È stata proprio la regina in persona a scegliere lei, per la realizzazione di quella fragranza che resta ad oggi top secret, conosciuta soltanto a Laura: una forma di rispetto nei confronti della sovrana. A Fanpage.it ha raccontato come quel suo profumo è arrivato fino a Buckingham Palace.

La storia del profumo della regina Elisabetta

Galeotto fu, per arrivare a Buckingham Palace, un progetto precedente. Laura Bosetti Tonatto ha ricordato come tutto ha avuto inizio, circa nel 2008: "Io avevo fatto tempo prima una collaborazione con il Museo Ermitage di San Pietroburgo creando il profumo ispirato al quadro Il suonatore di liuto di Caravaggio. La regina all'epoca aveva un consulente che era il professor Maurizio Marini, grandissimo caravaggista, il quale scoprì proprio dopo una serie di analisi che uno dei quadri della Galleria Reale di Londra non era della scuola di Caravaggio, ma era proprio di Caravaggio. E le disse: Ma lo sa che c'è un'italiana che ha fatto il profumo per il quadro di Caravaggio? E lei mi ha voluto conoscere. Questo era proprio un progetto specifico per lei, partito da lei".

Inizialmente non ci aveva neppure creduto: "La prima chiamata che è arrivata in ufficio è stata: Buongiorno, vorremmo sapere se lei potrebbe realizzare il profumo per la regina Elisabetta. Io ho pensato subito che fosse uno scherzo. Poi mi hanno mandato i biglietti aerei, sono andata a Londra e quando sono arrivata davanti al cancello di Buckingham Palace mi sono presentata e mi hanno lasciato passare. Solo lì ho capito che era tutto vero. Il processo di creazione è durato più di due anni e ogni volta che sono andata a Londra ho avuto modo di vedere qualcosa di speciale: la sala privata della regina, la sala la privata del principe Filippo, la sala del Trono, la sala da pranzo che è una cosa spettacolare. Lì sì respira un'atmosfera che è il frutto di una continua ricerca, di una grande attenzione, di uno stile antico. Sono andata più di 20 volte a Buckingham Palace lavorando con un marchio inglese che ha il Royal Warrant da più di 170 anni (per quanto riguarda le candele). E poi ho lavorato con Edward Griffith che era il Deputy Master, la persona dedita a realizzare i desideri della regina".

Laura Bosetti Tonatto
Laura Bosetti Tonatto

Perché la fragranza di Elisabetta II resterà per sempre segreta

La fragranza di Laura Bosetti Tonatto è stata declinata in differenti tipologie di prodotto: candele, profumi per il corpo, profumo per cuscini: insomma, si respiravano ovunque quelle note che lei aveva pensato appositamente per Elisabetta II. Ha ricordato: "Mr.Griffith mi ha spiegato quali erano le note più amate dalla regina e quelle che invece proprio non sopportava. Lui mi ha dato tre indicazioni. Il profumo doveva avere lo stile della profumeria britannica, quindi basato su fiori e note agresti. Poi doveva rappresentare la gioia di vivere della regina, doveva essere un profumo positivo. La terza cosa era assolutamente la segretezza: dovevo garantire che solo io avrei miscelato le essenze per la regina".

Così è stato: non solo la formula è stata registrata con dei codici che nessuno poteva decodificare, ma poi è stata eliminata per sempre. Il naso ha raccontato: "L'ho cancellata l'8 di settembre quando lei è mancata, anche se la ricordo a memoria. Sono solo quattro note più il fissativo. Come fissativo, che serve per ancorare il profumo alla pelle, aveva scelto l'ambra, quella che utilizzavano grandi donne come Cleopatra e Caterina de Medici. In onore della generosità che la regina ha avuto nei miei confronti non violerei mai il patto di riservatezza".

Pur non potendo svelare le note di base, Laura ha spiegato: "La regina amava i profumi delicati e i fiori: il brief che mi aveva dato Mr.Griffith era molto preciso, doveva essere un profumo che solo chi le stava molto vicino poteva annusare". Ma Laura Bosetti Tonatto non si è occupata solo della fragranza in sé, bensì anche del packaging: "A un certo punto Mr. Griffith mi dice: Guardi, la regina ha chiesto che lei si occupi della della scatola. Non era il mio lavoro, ma ho pensato a una scatola di una carta pergamena con la stampa in oro del suo logo centrale".

Elisabetta II
Elisabetta II

Il ricordo personale di Elisabetta II

Laura Bosetti Tonatto ha avuto modo di conoscere personalmente la regina e di quella giornata ha un ricordo speciale e significativo. La sovrana era vestita di turchese. Ha ricordato il loro scambio di battute: "Lei mi chiese come mai non mi fossi bagnata, visto che fuori pioveva e io le risposi: Dovevo incontrare una persona molto importante quindi sono arrivata per tempo. Lei allora si è messa a ridere e in quella risata ho riconosciuto quella gioia di vivere che mi avevano descritto nel brief. Era una molto gioiosa: ecco perché ci tenevano così tanto che anche il profumo avesse quella frizzantezza. Sicuramente è una donna che ha avuto dei privilegi straordinari, ma ha anche saputo gioire delle piccole cose".

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