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Stato-mafia, boss Graviano intercettato in carcere: “Berlusca mi ha chiesto la cortesia”

Il boss mafioso secondo la procura fa riferimento alle stragi di mafia degli anni ’90 e al nascente partito di Silvio Berlusconi ma, interpellato dai magistrati, Graviano non ha voluto rispondere.
A cura di Antonio Palma
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"Berlusca mi ha chiesto questa cortesia… per questo c’è stata l’urgenza di… Ero convinto che Berlusconi vinceva le elezioni in Sicilia… Lui voleva scendere… Però in quel periodo c’erano i vecchi, e lui mi ha detto ‘ci vorrebbe una bella cosa' ", a parlare è il boss mafioso Giuseppe Graviano intercettato in carcere durante l’ora d’aria mentre parla non il detenuto suo compagno di passeggio. La conversazione è stata messa agli atti e depositata dal pm Nino De Matteo durante l'udienza di oggi del processo stato mafia che vede tra gli imputati Totò Riina. Per i pm infatti le intercettazioni sono rilevanti ai fini del processo perché le conversazioni si riferirebbero proprio alle stragi mafiose degli anni '90  e per questo è stato chiesto di citare a deporre lo stesso Graviano.

Il capomafia del quartiere Brancaccio, condannato a diversi ergastoli, secondo gli inquirenti sembra riferirsi proprio all’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi tirandolo in ballo  negli affari di mafia e nella strategia stragista dei Corleonesi. I verbali sono stati già trasmessi  anche alle procure di Caltanissetta e Firenze, che si occupano delle indagini sulla stagione delle bombe mafiose.

I dialoghi sono state intercettati dalle microspie tra la primavera del 2016 e quella del 2017. “Trent’anni fa, 25 anni fa, mi sono seduto con te, giusto è? Ti ho portato benessere Poi mi è successa una disgrazia, mi arrestano, tu cominci a pugnalarmi. Per cosa? Per i soldi, perché tu ti rimangono i soldi… dice, non lo faccio uscire più e sa che io non parlo perché sa il mio carattere e sa le mie capacità” dice ancora Graviano. In un altro passaggio spiega: " Quando lui si è ritrovato ad avere… un partito così nel ’94… lui si è ubriacato perché lui dice ma io non posso dividere quello che ho con chi mi ha aiutato, mi sono spiegato?… Pigliò le distanze e ha fatto il traditore"

"Io ho la famiglia distrutta e senza soldi… alle buttane glieli dà i soldi ogni mese… Io ti ho aspettato fino adesso perché ho 54 anni, i giorni passano, gli anni passano, io sto invecchiando e tu mi stai facendo morire in galera…" riferisce Graviano al camorrista compagno di carcere, definendo a più riprese Berlusconi come "traditore”, o anche “pezzo di  crasto che non sei altro, ma vagli a dire com'è che sei al governo, che hai fatto cose vergognose, ingiuste”

Le 5mila pagine di intercettazioni di Graviano ai cui ordini si muoveva il pentito Gaspare Spatuzza che ha rivelato i suoi contatti con Berlusconi e Dell’Utri quando stava nascendo il partito di Forza Italia, potrebbero gettare nuova luce sui rapporti tra mafia e politica in quegli anni anche se il boss, interrogato dai pm sulle sue parole, non ha voluto rispondere, spiegando: "Sono distrutto psicologicamente e fisicamente con tutte le malattie che ho, non sono in grado di affrontare un interrogatorio. Quando sarò in condizione sarò io stesso a cercarvi, per chiarirvi alcune cose che mi avete detto” .

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