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“Spose troppo scollate”, parroco propone tassa sugli abiti da nozze troppo succinti

La proposta di Don Cristiano, parroco di una comunità del Veneziano, per scoraggiare le promesse spose dal presentarsi in chiesa in abiti troppo succinti: “Una sorta di offerta da riscuotere in proporzione alla decenza dell’abito della sposa”
A cura di Antonio Palma
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Di preti che chiedono balzelli e impongono tariffe  ben precise per battesimi, comunioni e matrimoni si sente parlare spesso ma una tariffa sull'abito da sposa durante le nozze in chiesa è certamente una novità. L'idea è di don Cristiano Bobbo, parroco della comunità di Oriago e Cà Sabbioni, alle porte di Mestre, nel Veneziano, che ai suoi parrocchiani ha pensato di proporre  un balzello sugli abiti troppo succinti delle promesse spose con un meccanismo particolare e cioè più la stoffa impiegata diminuisce più la tassa si alza. alla base della proposta infatti non c'è la volontà di ripiegare le casse della parrocchia ma convincere le spose a desistere dall'indossare abiti troppo scollati

"Le nozze spesso sono considerate più un evento che una scelta matura e condivisa e così l’abito spesso imita il personaggio del momento, mentre è una testimonianza di un momento della vita destinato a rimanere indimenticabile”, ha spiegato infatti don Cristiano. Cos la proposta. “Potremmo istituire una sorta di offerta da riscuotere in proporzione alla decenza dell’abito della sposa, che molto spesso si presenta sguaiato e volgare. Così chi più si presenta svestita più paga”, ha scritto il parroco nella sua rubrica sul notiziario "La voce della riviera". Una iniziativa descritta dal sacerdote come “Una provocazione scherzosa" ma che a qualcuno in paese per non sia affatto piaciuta

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