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Roland Garros

Sabalenka: “Mi dissero che non ce l’avrei fatta. Ora dovreste lasciare il tennis, non capite nulla”

Aryna Sabalenka al Roland Garros si è sfogata tirando in ballo il suo passato e chi non ha creduto in lei. Una bella rivincita per la numero uno al mondo.
A cura di Marco Beltrami
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Aryna Sabalenka non è abituata ad arrendersi velocemente, e lo dimostra non solo in campo. La numero uno al mondo, che finora non ha sbagliato un colpo al Roland Garros, durante la sua carriera ha dovuto superare diversi ostacoli. Non ha vacillato, la bielorussa, nemmeno al cospetto di chi avrebbe dovuto incoraggiarla costantemente e invece ha messo in dubbio le sue qualità e potenzialità.

Sabalenka torna a parlare dei suoi ex coach, parole non leggere

Dopo l'ultima vittoria parigina contro Olga Danilovic, Aryna Sabalenka ha un po' sorpreso tutti in conferenza stampa. La tennista classe 1998, in particolare, si è presa una piccola rivincita nei confronti dei suoi ex allenatori. In passato la bielorussa ha dovuto fare i conti con modalità di lavoro un po' particolari: i coach, infatti, tendevano a "demolirla" nei momenti difficili.

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La vendetta di Aryna al Roland Garros

Un tentativo maldestro di spronarla? Sabalenka si è legata tutto al dito: "Non si trattava di spingermi troppo. Sono sempre stata piuttosto motivata, non avevano bisogno di farlo. Ma ho sentito tante cose. Dicevano che non ero abbastanza intelligente, che ero stupida, che non ce l’avrei mai fatta e che non avevo nulla per arrivare in alto".

Non si è mai lasciata scalfire, Sabalenka, che ha reagito sempre con il sorriso, andando avanti per la sua strada. I fatti e i risultati le hanno dato ragione e, tra l'altro, la giocatrice ha trovato un team con cui si trova a meraviglia e con cui è in simbiosi. Proprio per questo, Aryna non ha dimenticato e ha qualcosa da dire alle persone che ormai fanno parte del suo passato: "Come reagivo? Ridevo e dicevo: ‘Vedremo’. Penso di voler mandare loro un messaggio veloce: lasciate il vostro lavoro, perché onestamente penso che non sappiate nulla, e sarebbe meglio smettere solo per salvare altri giocatori". E, a giudicare dalla strada fatta da Sabalenka, non si può non essere d'accordo con lei.

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