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Australian Open

Nadal dalle stampelle alla leggenda è un esempio di sport e vita: mai mollare, mai

Rafa Nadal ha vinto il 21° Slam della carriera, un’impresa clamorosa. E pensare che un mese e mezzo fa Nadal non pensava nemmeno di giocare gli Australian Open.
A cura di Alessio Morra
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Rafa Nadal ha vinto gli Australian Open per la seconda volta, e come nell'ormai lontano 2009 il successo arriva dopo cinque lunghissimi set. Nadal ora però ha 35 anni ed ha vinto in modo epico contro Medvedev, che si era imposto nei primi due set. Un successo straordinario, strepitoso e soprattutto storico. Perché ora Rafa scrive la storia del tennis e lo fa in prima persona, perché questo è il 21° titolo Slam dello spagnolo che distanzia così Djokovic e Federer. E questo successo arriva dopo sette mesi infernali, mesi in cui Nadal ha messo in dubbio anche la sua carriera. Nemmeno lui sapeva, fino a un mese e mezzo fa, se sarebbe stato in campo a Melbourne e invece c'è andato e ha vinto.

Nadal tante volte è risorto, ma ogni resurrezione è differente, più si va avanti e più è difficile, perché gli anni passano per tutti e gli avversari sono sempre più forti e più giovani. Rafa lo scorso 11 giugno gioca e perde in quattro set contro Djokovic nella semifinale del Roland Garros, è una mazzata tremenda. Non stava bene, aveva un serio problema a un piede, ma ha giocato lo stesso per arrivare a vincere il 21° Slam a Parigi. Ma Djokovic era più forte quel giorno. Rafa salta Wimbledon e le Olimpiadi con rammarico, si ripresenta a Washington non sta bene, vince un match, poi perde con Harris e capisce di non poter giocare.

Deve fermarsi e dopo il forfait all'Open del Canada, nemmeno a fine agosto dice stop: ‘Tornerò nel 2022'. I dubbi sulle sue condizioni aumentano, resta nella top ten, ma in molti lo danno per finito. Nadal si ripresenta sui social l'11 settembre, smagrito e soprattutto con le stampelle dopo l'operazione al piede. Non può allenarsi, guarda gli altri giocare e prova a non mollare, questa è la sua specialità.

Quando la stagione finisce lui torna in campo ad Abu Dhabi, il 17 dicembre, per un'esibizione. Perde con Murray, ex numero 1 ma fuori dalla top 100, e perde pure il giorno dopo con Shapovalov. I dubbi sulle sue condizioni sono enormi. Tornerà? Giocherà Melbourne? Nadal se non è al meglio non gioca, quando torna in Spagna è positivo al Covid. Il forfait agli Australian Open pare scontato e invece pochi giorni dopo Natale è in campo a Melbourne, sempre sui social arriva l'ufficialità.

Gioca un torneo 250, che in condizioni normali non disputerebbe mai, lo vince, allunga così la striscia di stagioni con almeno un titolo, poi si presenta agli Australian Open, ha un buon tabellone, arriva fino ai quarti, Shapovalov sembra un avversario già difficile da battere, ma al quinto si impone, poi piega Berrettini e soprattutto Medvedev in un'altra finale storica, dopo quella degli US Open.

Quando ha ricevuto il premio in inglese davanti agli spettatori Nadal prima ha reso merito a Medvedev: "So che è un momento difficilissimo per te Daniil, un paio di volte mi sono trovato nella tua situazione e non ce l'ho fatta, ma sono sicuro che questo trofeo lo vincerai un paio di volte. Questa è stata una delle partite più emotive della mia carriera e ti auguro il meglio per il futuro". Poi candidamente ha detto che fino a un mese e mezzo fa non pensava nemmeno se sarebbe tornato a giocare:

Per me è stato bellissimo, sono onesto, un mese e mezzo fa non sapevo se sarei tornato a giocare a tennis nel tour e non sapete quanto ho lottato per essere qui con questa coppa.

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E con il sorriso ha detto anche, parlando di questo successo: "Questo è uno dei momenti più emozionanti della mia carriera e resteranno nel cuore nel resto della mia vita. Un mese e mezzo fa avrei detto che questo sarebbe stato il mio ultimo Australian Open, ora non lo so più".

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