Mouratoglou indignato su Sabalenka-Kyrgios: “Questa volta ok, ma non lo facciano più”

Patrick Mouratoglou alza la voce e lo fa senza troppi giri di parole. Il ritorno della “Battle of the Sexes” nel tennis, con Aryna Sabalenka opposta a Nick Kyrgios a Dubai, secondo il celebre coach francese porta la sua firma, ma senza che il suo nome compaia davvero nei titoli. Un’idea che Mouratoglou rivendica come propria e che, a suo dire, gli sarebbe stata letteralmente soffiata dagli organizzatori dell’evento.
La battaglia dei sessi nel tennis fa arrabbiare Mouratoglou
Il match-esibizione in programma alla Coca-Cola Arena non è una semplice trovata spettacolare, ma una sfida costruita a tavolino per valutare almeno sulla carta, il divario fisico tra uomo e donna. Una sola battuta concessa per punto a entrambi, e soprattutto una riduzione del 9% del campo di Sabalenka, scelta giustificata dagli organizzatori con dati sulla diversa velocità di spostamento tra atleti e atlete. Ed è proprio qui che entra in gioco Mouratoglou.
Secondo il coach, l’idea di modificare le regole per “neutralizzare” il vantaggio fisico maschile sarebbe nata da una sua proposta precisa: togliere forza, velocità ed esplosività dal confronto per trasformarlo in una sfida puramente mentale e tattica. Non un confronto diretto uomo-donna, dunque, ma un esperimento: cosa succederebbe se il tennis fosse spogliato dalle differenze fisiche?
L'idea del coach
Mouratoglou, stimato coach e proprietario dell'omonima Accademia, non nega l’evidenza. Anzi, la ribadisce con decisione: uomini e donne, nello sport, non partono dallo stesso piano dal punto di vista atletico. Ma è proprio per questo che l’esperimento lo affascina. Non per stabilire chi sia più forte, risposta che, dice lui, tutti già conoscono, ma per capire cosa resterebbe se il campo fosse davvero "neutro".
Queste sono le parole di Mouratoglou nel podcast di Rusedski
La ‘Battle of the Sexes’ esiste da 50 anni, conosciamo tutti la storia. Ma l’idea di riportarla in auge è stata mia. L’ho proposta a persone che, di fatto, me l’hanno un po’ rubata. Va bene per questa volta, ma sarebbe meglio che non lo rifacessero. È comunque interessante, perché tutti si chiedono qual è il livello delle donne rispetto agli uomini. Ma non è una vera domanda, perché conosciamo già la risposta.
Mouratoglou ha poi chiarito il senso delle modifiche regolamentari: "Cambiare le regole è stata una mia idea e non è un problema. Ho spiegato cosa volevo fare e loro lo hanno fatto. Sappiamo che gli uomini sono più forti, più veloci, saltano più in alto delle donne: basta guardare l’atletica, non è una questione discutibile. Ma cosa succederebbe se non ci fosse questa differenza fisica? Questa sì che è una domanda interessante, ed è proprio questo il punto". L’obiettivo del coach francese è chiaro: "Quello che volevo fare, e che farò, è togliere il vantaggio fisico e rendere la sfida basata solo sulle capacità mentali e tattiche. A quel punto diventa davvero interessante".
Il fastidio, però, resta. Perché l’evento andrà in scena senza che venga riconosciuta apertamente la genesi dell’idea. Una sorta di furto intellettuale, almeno secondo Mouratoglou, che ha comunque scelto di non alzare un polverone mediatico: questa volta passa, la prossima no. Appuntamento al 28 dicembre.