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Luciano Darderi: “Mi allenerò con Sinner a Dubai, dove vivo. Volandri mi ha chiamato e ha spiegato”

Luciano Darderi si racconta ai microfoni di Fanpage, parlando anche dell’esclusione dalla Coppa Davis e del rapporto con Jannik Sinner.
A cura di Marco Beltrami
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Luciano Darderi ha chiuso un 2025 ricco di conferme e nuove consapevolezze. Il tennista italo-argentino numero 26 al mondo è stato tra i protagonisti della stagione, capace di scalare la classifica mondiale e di affermarsi come una delle realtà più solide del tennis azzurro. Basti pensare che è stato capace di vincere tre titoli ATP sulla terra rossa, eguagliando in questo Berrettini e Paolo Bertolucci.

In questa intervista a Fanpage.it racconta il suo anno, tra soddisfazioni e sacrifici, i momenti difficili legati a un infortunio al piede e la voglia di continuare a crescere diventando anche più duttile. Dal sogno di vincere al Foro Italico al rapporto con Jannik Sinner, passando per l’esclusione dalla Coppa Davis: Darderi si racconta con la sua sincerità.

Luciano, partiamo dal bilancio di questo 2025. C’è qualcosa che ti aspettavi? Cosa ti ha sorpreso di più tra rendimento e risultati?
"È stata una stagione molto positiva. Un anno molto bello, vissuto intensamente con tante soddisfazioni. L’ultimo periodo dell’anno è stato però duro per un problema fisico al piede sinistro che non mi ha permesso di rendere al massimo".

Qual è stata la svolta più importante della tua stagione e c’è stata una partita a cui sei legato particolarmente.
"Il torneo di Marrakech è stata la svolta della mia stagione. Sicuramente la partita con Francisco Cerundolo a Bastad. Bellissima ed entusiasmante".

Sei un guerriero in campo, ma hai dimostrato di essere cresciuto tanto tecnicamente, non credi?
Ho lavorato tantissimo sulla tecnica cercando di coniugare grinta, forza e tecnica adattandomi a tutte le superfici.

Ora sembri molto più a tuo agio anche sulle altre superfici e non solo sulla terra battuta.
"Sì, ho giocato bene sull’erba e sul cemento outdoor. Tuttavia mi porto dietro dalla fine di luglio un problema al piede che ha condizionato l’ultima parte della stagione sul cemento indoor".

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Senti, non credi che si parli troppo poco in Italia di Darderi, in un momento così fortunato per il tennis azzurro?
"Non credo, anche Jannik Sinner ha parlato molto bene di me. Ne sono contento".

A proposito di Italia: sei rimasto fuori dalla convocazione per la Coppa Davis. Ti aspettavi la chiamata o era una possibilità che avevi già messo in conto?
"Accetto le scelte tecniche e sono pronto in futuro per la convocazione".

Volandri ha confermato di averti sentito dopo la scelta? Ti ha spiegato i motivi?
"Sì, mi ha chiamato e mi ha spiegato le motivazioni della decisione presa".

Sinner ha parlato di te, sottolineando il "lusso" che ha l’Italia che può permettersi anche di non schierare un giocatore con il tuo ranking. Ti ha fatto piacere?
"Molto. Ho un gran bel rapporto con Jannik. Ci alleneremo assieme a Dubai dove ho casa da oltre un anno per la preparazione alla prossima stagione 2026".

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Luciano, tu hai giocato contro Alcaraz ma non contro Sinner, che idea ti sei fatto della loro rivalità, e soprattutto il divario con gli altri è così profondo.
"Sono due grandi campioni. In questo momento giocano un tennis superiore agli altri giocatori. Ma comunque il tennis è uno sport individuale dove sempre tutto può succedere".

Quando pensi all’Italia qual è la cosa per cui ti piacerebbe essere più apprezzato dai tuoi tifosi?
"Il mio sogno è quello di vincere al Foro Italico. Mi piacerebbe che fossero più vicini a questo desiderio della mia carriera sportiva".

Che cosa dobbiamo aspettarci da Luciano Darderi nella prossima stagione.
"L’obiettivo è quello di entrare top 20 consolidando comunque nel corso dell'anno la posizione di top 30".

Quanto è importante avere alle spalle una famiglia che vive di tennis come la tua, con grande passione e trasporto.
"Fondamentale. La mia famiglia, mio padre e mio fratello Vito sono un’ancora importante nella mia vita di tutti i giorni, personale e professionale".

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