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La confessione di Ruusuvuori: “Lottavo per alzarmi dal letto, mi sono chiesto se volessi vivere”

Il tennista finlandese Emil Ruusuvuori ha parlato in un’intervista all’ATP dei problemi di salute mentale che lo hanno portato all’interruzione parziale della sua carriera: “Due anni fa a Miami ebbi il primo attacco di panico, sfidai Sinner e nessuno poteva immaginare cosa stessi vivendo”.
A cura di Alessio Morra
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Quello di Emil Ruusuvuori è un nome noto ai veri appassionati di tennis, a quelli che seguivano questo sport ben prima dell'era Sinner. Il finlandese è stato molto tempo lontano dai campi, è stato numero 37, ma ora è oltre la 250ª posizione. Ha vissuto momenti difficili, anzi complicatissimi, dei quali ha voluto parlarne per la prima volta in un'intervista rilasciata all'ATP, in cui ha parlato dei suoi problemi di salute mentale, che lo hanno costretto a un ritiro dal tennis per parecchi mesi.

"Lottavo per alzarmi dal letto, non provavo più gioia in niente"

Ruusuvuori è un tennista finlandese, una nazione che non ha dato molti giocatori, è stato numero 37, ha disputato due finali a livello ATP, ha sfidato pure Sinner, ma la sua vita da un certo in poi è cambiata. Ha dovuto lasciare il tennis, poi è ripartito, con fatiche enormi, e adesso è nei bassifondi della classifica giocando tornei minori, con risultati tutt'altro che esaltanti. Ma i risultati sono secondari in questo momento per questo tennista di ventisei anni che ha voluto raccontare la sua storia per la prima volta: "Negli ultimi dieci anni la mia vita è stata molto costante. Pensavo sempre alla prossima partita, al prossimo torneo. Tutto era in movimento, poi all'improvviso non c'era più niente. Non provavo più gioia in niente. Non stavo più competendo in campo, lottavo per alzarmi dal letto, a essere onesto mi sono anche chiesto se volessi vivere per davvero. È stato spaventoso. Ancora peggio è stato vedere come tutto ciò abbia colpito le persone a me più vicine".

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"Spero che la mia esperienza possa aiutarti qualcuno"

Parole precise quelle usate da Ruusuvuori che ha tirato fuori tutto con grande sincerità e che si augura che la sua storia possa essere d'aiuto a chi vive momenti di difficoltà: "Ho realizzato il mio sogno di diventare un tennista. Non parlavo dei miei problemi mentali perché la vedevo come una debolezza. Se la mia storia aiuterà anche solo una persona, allora sarà valsa la pena. Se non stai bene non c'è niente di più importante che aiutare te stesso. Non tenerti tutto dentro".

Il ricordo della partita con Sinner a Miami

All'ATP ha raccontato anche cosa gli è capitato in campo e durante alcuni tornei: "Tre anni fa a Miami ebbi il primo vero attacco di panico. Non riuscivo a respirare, la mia mente era impazzita. Un paio di giorni dopo portai Sinner al terzo set e nessuno poteva immaginare cosa stessi vivendo. In Canada mi ritirai dicendo che avevo un virus intestinale e da quel momento non toccai più la racchetta per quattro mesi e mezzo".

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