video suggerito
video suggerito

Jannik Sinner chiede più soldi per i tennisti: “E benefit come pensioni e assistenza sanitaria”

Il campione italiano prende posizione nei confronti dei tornei del Grande Slam: la richiesta è una sola, più equità nei premi e maggiore tutela per tutti i giocatori.
A cura di Marco Beltrami
575 CONDIVISIONI
Immagine

Jannik Sinner non è abituato ad alzare la voce, ma questa volta il suo tono è decisamente perentorio. Il campione italiano, reduce dal trionfo a Vienna e pronto a scendere in campo a Parigi, non ha gradito la presa di posizione dei tornei del Grande Slam, che si sono rifiutati di ascoltare le richieste, tra l’altro ripetute, di tornare a discutere dei premi in denaro e dei benefici per i giocatori. Non solo per i big, ma anche per quelli con una classifica più bassa. Deluso e contrariato, Jannik ha voluto tutelare anche gli interessi di chi, ovviamente, non può contare sugli introiti dei primi tennisti del ranking.

Sinner chiede premi in denaro più equi per tutti, parole perentorie

La questione non rappresenta certo una novità. I primi dieci giocatori e le prime dieci giocatrici del mondo già ad agosto si erano fatti sentire, chiedendo modifiche ai montepremi di Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open. In risposta, hanno ottenuto un rifiuto e persino la mancata possibilità di un incontro durante lo Slam americano. Questo perché, secondo i vertici dei Major, non possono esserci discussioni in tal senso finché è in corso una causa legale con la PTPA, la Professional Tennis Players Association, l’associazione alternativa di tennisti e tenniste fondata da Vasek Pospisil e Novak Djokovic.

Di fronte all’impossibilità di mettere sul tavolo un piano concreto per aumentare il benessere dei giocatori da tutti i punti di vista, economico compreso, Sinner ha dichiarato: "Abbiamo avuto buone conversazioni con i tornei del Grande Slam a Roland Garros e Wimbledon, riporta il Guardian, quindi è stato deludente quando ci è stato detto che non possono agire sulle nostre proposte finché non saranno risolte altre questioni". E ancora: "Il calendario e la programmazione sono argomenti importanti, ma nulla impedisce agli Slam di occuparsi fin da ora dei benefici per il benessere dei giocatori, come pensioni e assistenza sanitaria".

Immagine

Cosa vuole Sinner per tutti i tennisti del circuito

Cosa chiedono nello specifico i tennisti? Sinner si è fatto portavoce degli interessi di tutti: "I tornei del Grande Slam sono gli eventi più grandi e generano la maggior parte dei ricavi del tennis, quindi chiediamo un contributo equo per sostenere tutti i giocatori e per premi in denaro che riflettano meglio ciò che questi tornei guadagnano. Vogliamo lavorare insieme agli Slam per trovare soluzioni che siano positive per tutto il mondo del tennis".

Entrando nello specifico, conti alla mano, i tennisti ritengono che la quota dei premi in denaro riservata ai giocatori durante i tornei in questione sia troppo bassa, soprattutto se confrontata con quanto si incassa nei tornei “minori”. Si parla infatti di una percentuale tra il 12% e il 15% nei quattro Slam, contro il 22% dei tornei ATP e WTA Masters 1000 (come gli Internazionali d’Italia). Da qui la volontà dei protagonisti, rappresentati dai big come Sinner, ma non solo, di avviare negoziati, ricevendo però risposte negative. Anche Alcaraz si è esposto, confermando il mese scorso: "I giocatori stanno lottando per ottenere qualcosa di meglio".

Perché i tennisti protestano con i tornei dello Slam

Il primo passo è stata una lettera inviata lo scorso marzo a tutti i tornei dello Slam con una richiesta precisa: più soldi provenienti dai ricavi complessivi e una partecipazione concreta al welfare dei giocatori, come pensioni, assistenza sanitaria e maternità. La richiesta faceva riferimento anche a quanto già fanno ATP e WTA, che versano ogni anno circa 80 milioni di dollari (60 milioni di sterline). A questo si aggiunge il malcontento per la mancanza di consultazione su decisioni “tecniche”, come l’introduzione della partenza di domenica agli Australian Open e agli US Open nel 2024 e 2025.

A maggio si sono tenuti i primi incontri tra i dirigenti degli Slam e i rappresentanti dei tennisti, con la presenza di Sinner, Ruud e De Minaur per l’ATP e di Sabalenka, Gauff e Keys per la WTA. Poi un nuovo vertice a Wimbledon con altri giocatori, ma lo stesso esito: nulla di fatto e amarezza per il rifiuto di prendere in considerazione i dettagli richiesti. Malumore anche da parte di ATP e WTA, che lamentano una mancanza di trasparenza e di comunicazione da parte degli Slam sulla questione.

Immagine

Le richieste delle tenniste per il welfare

Certo, qualcosa si è mosso, ma non nel verso giusto: Wimbledon, per esempio, ha annunciato un aumento del 7% del montepremi in questa stagione (53 milioni di sterline), ma a beneficiarne sono stati solo semifinalisti e vincitori, ovvero Sinner e Swiatek. Niente da fare invece per il resto del tabellone, che ha visto un incremento limitato al 5%. La WTA aveva proposto di destinare più soldi anche alle giocatrici eliminate prima degli ottavi, ma la proposta è stata respinta. Stesso esito negli Stati Uniti per gli US Open, alimentando ulteriore frustrazione tra i protagonisti.

Le parole di Coco Gauff, numero 3 del mondo, lo scorso mese sono in linea con quelle di Sinner: "Vogliamo che gli Slam investano di più nel tour nel suo complesso, non solo nei premi, ma anche nel benessere dei giocatori, fino ai tennisti con ranking più basso. I nostri giocatori numero 200 o 300 al mondo faticano a tirare avanti". E ora, con la presa di posizione di Sinner, la speranza è che finalmente arrivi una svolta.

575 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views