Chi è Matteo Gigante, rivelazione al Roland Garros: Djokovic gli fece un regalo bellissimo

Matteo Gigante ha battuto Stefanos Tsitsipas nel secondo turno del Roland Garros e, per una serata, è finito sotto i riflettori quale rivelazione del torneo francese. Un risultato incredibile per il 23enne romano che finora aveva vinto solo a livello challenger (l'ultimo, il Roma Open, al Tennis Club Garden) e adesso – grazie al successo sul greco – si ritrova al 129° posto (era 167°) nella speciale classifica live Atp. "Mamma mia… ma cosa ho fatto?", ha esclamato sorridendo al termine dell'incontro con il greco. Per lui che, al massimo, era arrivato in 132ª posizione è già un notevole balzo in avanti. E se la fortuna (oltre al talento) lo aiuterà a scollinare fino agli ottavi di finale potrebbe addirittura spiccare il volo, arrampicandosi fino al 105° gradino. Ma deve compiere un'impresa che va oltre i confini dei sogni: anzitutto eliminare il prossimo avversario (Ben Shelton, numero 13 del tabellone) poi fronteggiare il numero due al mondo, Carlos Alcaraz (che non dovrebbe avere problemi con il bosniaco Damir Dzumhur.
Gigante si dà un pizzicotto, è tutto vero. Dopo aver sconfitto Kym, Svajda e Moller nei turni di qualificazione è entrato nel tabellone parigino. Il debutto gli ha riservato l'abbinamento col libanese Benjamin Hassan (liquidato in tre set). Poi è arrivata la vittoria che non ti aspetti che ha portato con sé gloria e una domanda: ma chi è Matteo Gigante?
Chi è Matteo Gigante, il 23enne romano che ha sconfitto Tsitsipas
Mancino, fisico longilineo (è alto 180 cm) e asciutto, Gigante è cresciuto al circolo Eschilo 2 di Casal Palocco. È il luogo dove tutto è iniziato e per 16 anni ha fatto da sfondo ai suoi allenamenti guidato dal primo coach, Alessandro Galli. È lì che, fin da piccolo, ha stretto amicizia con Flavio Cobolli. Lo definisce "come un fratello. Avevano cinque, sei anni quando ci siamo incontrati". Uniti dalla passione per il tennis, divisi dal tifo calcistico: romanista l'uno, juventino (così si dice) Matteo.
Djokovic lo volle sparring partner prima della finale con Nadal nel 2021
La carriera di Gigante ha subito un'accelerata nell'ultimo anno. Nel 2024, agli Internazionali BNL d'Italia contro l'amico Giulio Zeppieri, s'è tolto la soddisfazione di vincere la sua prima partita nel circuito ATP. Rotto il ghiaccio, è arrivato un secondo "hurrà" al Masters 1000 di quest'anno a Indian Wells: al primo turno ha superato l'argentino Sebastian Baez (34° al mondo), salvo cedere (ma con onore) contro Taylor Fritz. Il successo al Challenger 2025 al Garden romano ha fatto da prologo all'avventura parigina.
Farsi le ossa. C'è questa motivazione dietro la scelta di accedere presto al circuito senior, si spiegano anche così le partecipazioni ai tornei in Thailandia e a Tenerife non di primo piano. Poi nel 2021 il percorso intrapreso gli ha riservato un'altra bellissima soddisfazione. Novak Djokovic lo volle come sparring partner prima della finale con Nadal al Foro Italico. E fu un regalo bellissimo per un ragazzo che i big, quelli che sono esempio e idolo, li ha visti in tv oppure solo sfiorati da vicino. "Ho giocato con Novak sul Centrale prima della finale contro Rafa. È stato speciale e lui era molto concentrato", come riportato da SuperTennis.
Fermato dalla mononucleosi nel 2024
Il cammino intrapreso da Gigante ha subito una battuta d'arresto a giugno del 2024, quando fu costretto a fermarsi a causa della mononucleosi. "Con le difese immunitarie praticamente a zero, più volte in questi mesi ho sofferto di febbre o tonsillite. Basta un piccolo raffreddore per mandarmi ko". Il nuovo allenatore Marco Gulisano e il preparatore Andrea Chiricozzi lo hanno aiutato a riprendersi in fretta e sono arrivate in fila l'emozione di uno Slam, di una vittoria al Foro Italico (su Rinderknech) e il successo contro Tsitsipas. Sognare a occhi aperti si può.