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Torneo di Wimbledon 2025

Carson Branstine conquista Wimbledon: “A febbraio avevo 22 euro sul conto, facevo consegne per Uber”

I tabloid inglesi l’hanno definita “la debuttante più bella di Wimbledon”, al primo turno si è trovata di fronte la numero uno al mondo Aryna Sabalenka e ha perso subito, ma per Carson Branstine già entrare in tabellone superando le qualificazioni è stato un successo: a febbraio si era ritrovata a piangere con pochi euro sul conto ed era stata costretta a fare consegne per Uber Eats per mantenersi.
A cura di Paolo Fiorenza
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C'è una tennista che a Wimbledon si è presa attenzioni e riflettori pur avendo perso subito al primo turno del torneo: è la 24enne statunitense naturalizzata canadese Carson Branstine. Ribattezzata dai tabloid britannici "la debuttante più bella di Wimbledon", la ragazza dal fisico statuario e i lineamenti da modella (altra sua attività saltuaria in passato), ha superato le qualificazioni per lo Slam londinese battendo tra le altre la vincitrice dello US Open 2019 Bianca Andreescu e la fresca semifinalista di Parigi Lois Boisson, ma poi ha beccato il peggior sorteggio possibile al primo turno, contro la numero uno al mondo Aryna Sabalenka. Carson non ha comunque sfigurato, lottando nel secondo set perso 7-5, dopo che il primo parziale era andato via 6-1.

Carson Branstine a febbraio faceva consegne per Uber Eats: "Vidi che avevo 22 euro sul conto, mi misi a piangere"

La storia della Branstine nelle ultime ore si è peraltro arricchita di particolari che la rendono ancora più suggestiva, come se già non lo fosse l'essere arrivata per la prima volta nel tabellone principale di Wimbledon da numero 194 della classifica mondiale (adesso guadagnerà una ventina di posti raggiungendo il suo best ranking). Non molto tempo fa, infatti, la tennista si è trovata in grosse difficoltà per mantenersi, al punto che ha dovuto lavorare facendo consegne per Uber Eats. "Sì, è vero – ha risposto a precisa domanda a ‘Tennis Channel' – È stato a febbraio, perché quando giochi i tornei ITF e stai finanziando tutta la tua vita da giovane, le cose sono costose. Vivendo nel sud della California, solo riempire il serbatoio di benzina era un duro colpo per il mio conto, e io pensavo: Oh mio Dio, come farò a giocare un torneo, figuriamoci a vivere?".

"Quindi sì, letteralmente il giorno o qualche settimana prima che raggiungessi la mia prima finale WTA a Cancun (un torneo 125, match perso con la colombiana Emiliana Arango, ndr), ho guardato il mio conto una mattina e ho visto che c'erano solo 26 dollari (22 euro al cambio, ndr). Stavo piangendo. Ho chiamato un paio di miei amici. Non ho chiamato i miei genitori. In quel momento pensavo: Oh mio Dio, se lo scoprono, saranno così arrabbiati con me".

A quel punto la Branstine ha rotto gli indugi e deciso di darsi da fare per portare a casa qualche altro dollaro: "Ho pensato: OK, lo farò e basta. Quindi sì, guidavo per Los Angeles consegnando la cena alle persone. Lo facevo dopo l'allenamento. Ora sto solo cercando di godermi ogni secondo che posso, è stato tutto semplicemente travolgente e sono successe tante cose così velocemente. Sono così orgogliosa di me stessa per così tante ragioni. Ho dovuto combattere attraverso così tante battaglie diverse, non solo finanziarie, ma anche fisiche. Sapere che il mio duro lavoro sta dando i suoi frutti è la sensazione più bella".

Entrando in tabellone a Wimbledon ha guadagnato più della metà dei premi di tutta la carriera

Oltre alla sopravvenuta notorietà, la tennista canadese si è messa in tasca per il fatto di essere entrata in tabellone a Wimbledon 77mila euro, ovvero più della metà di quanto guadagnato finora in tutta la sua carriera (circa 142mila euro, escludendo eventuali introiti da sponsorizzazioni o attività parallele come la moda).

"Oh mio Dio, questa ragazza è così bella", ha risposto la Sabalenka quando le è stato chiesto quale sia stato il suo primo pensiero quando ha visto con chi era stata accoppiata al primo turno. Poi in campo ha visto che dall'altra parte della rete c'era anche una brava tennista, che adesso è motivata a fare un ulteriore step, magari entrando nelle prime 100 al mondo. "Mi sono detta che se non mi fossi qualificata per Wimbledon quest'anno, avrei smesso", aveva detto Carson dopo essersi qualificata. La rivedremo ancora.

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