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Boris Becker: “In carcere giocavo a poker con dei criminali. Una notte vennero in cella per i soldi”

In un’intervista Boris Becker, ex celebre campione di tennis, ha raccontato cosa ha vissuto negli otto mesi che ha trascorso in carcere: “L’anima si divora, mia moglie la mia salvezza. Faceva freddissimo”.
A cura di Alessio Morra
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Boris Becker è stato uno dei tennisti più forti della sua generazione. Con Borg e Agassi ha reso il tennis planetario. A 17 anni vinse Wimbledon, cosa che non era e non è più riuscita a nessuno. Una carriera straordinaria in campo e fuori, anche da coach di Djokovic. Talent affermato, è stato condannato per bancarotta circa tre anni e mezzo fa, ed è stato in galera nel 2022 per otto mesi. In un'intervista l'ex tennista ha raccontato della sua esperienza dietro le sbarre, narrando storie molto particolari, molto dure.

"Li ci si rende conto che le prigioni sono controllate dai prigionieri"

Dopo aver avuto un patrimonio netto di oltre 40 milioni di euro, nel 2017 Becker è stato dichiarato fallito. Finito in bancarotta, è stato condannato a due anni e mezzo di carcere per avere nascosto beni. Nel mezzo una serie di situazioni borderline per il tre volte vincitore di Wimbledon, che ha scontato otto mesi nella prigione di Wandsworth, una delle più dure della Gran Bretagna.

Di quei mesi ne ha parlato alla Suddeutsche Zeitung, lo ha fatto senza sconti: "Lì ci si rende subito conto che le prigioni sono controllate dai prigionieri. Parlare al telefono con mia moglie era la mia ancora di salvezza ed era l'unico modo in cui potevo essere me stesso. Lì l'anima si divora".

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"Faceva cosi freddo che dormivo con due giacche e un asciugamano intorno alla testa"

Becker ha parlato delle condizioni di quel carcere, condizioni durissime, faceva tanto freddo, soprattutto la notte, e il tedesco ha perso anche peso: "A ottobre dormivo in tuta e calzini. Alcune notti faceva così freddo nella mia cella che dormivo con due giacche e due paia di calzini, avvolgendomi un asciugamano intorno alla testa. Ho perso sette chili nelle prime quattro settimane. Le ragioni erano diverse: stress emotivo, poco cibo, niente alcol, niente dolci".

I soldi persi giocando a poker

Il sei volte vincitore Slam si è occupato della palestra e quel ruolo lo ha aiutato. Ma la passione per le carte gli ho procurato brutti guai: "Dopo una partita di poker con alcuni carcerati rumeni durata diversi giorni mi sono ritrovato con un debito di 500 sterline. Certo, è stato stupido e sciocco da parte mia giocare a poker con gente del genere, ma dopo il tennis , ho giocato a poker a livello professionistico per un po', quindi ho pensato: cosa mi potrà mai succedere? È solo un piccolo divertimento extra".

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Becker aveva valutato male i suoi avversari, che durante una notte lo hanno minacciato, perché volevano i loro soldi: "Ho giocato a poker con veri criminali che sono venuti nella mia cella e hanno cercato di schiaffeggiarmi se non avessi pagato. Se un amico fuori dal carcere non avesse risolto il problema con un trasferimento di denaro sarei stato nei guai".

L'ultima considerazione è amarissima: "Nessuno può liberarsi mai completamente di quel periodo. Porterò la prigione con me nella mia nuova vita. Riesco ad addormentarmi solo se la porta della camera da letto è completamente chiusa. A letto, mi sdraio così vicino al bordo che quasi cado fuori. Quando dormo , anche il materasso più grande si trasforma in una brandina stretta".

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