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Roland Garros

Alcaraz ha battuto Sinner non il Fisco: quanto intascherà veramente della somma vinta al Roland Garros

Il campione dello Slam francese è sottoposto a un’aliquota molto alta e paga le tasse in Spagna, dove ha scelto di continuare a vivere a differenza di altri tennisti che hanno il centro vitale degli interessi a Monte Carlo.
A cura di Maurizio De Santis
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Carlos Alcaraz ha guadagnato un premio di 2 milioni e 550 mila euro per aver vinto la finale del Roland Garros contro Jannik Sinner. Una partita epica per l'assoluto equilibrio e una battaglia durata 5 ore e 29 minuti che lo ha incoronato re di Parigi per la seconda volta di fila. In Francia ha preso tutto: applausi del pubblico, che ha tifato per lui; punti ranking; fama internazionale e soldi. E ha chiuso una giornata esaltante sotto il profilo umano e sportivo festeggiando il titolo conquistato (il secondo consecutivo) in un lussuoso ristorante italiano della Capitale.

Quanto intascherà veramente Acaraz al netto delle tasse

Lo spagnolo, però, non metterà in tasca tutto l'importo messo in palio ma poco più della metà, perché? Il Fisco non gli fa sconti. Tanto in Francia, a fronte di una ritenuta del 15 per cento sui premi in denaro vinti da atleti non residenti, quanto in patria. In Spagna hanno stimato qual è l'ammontare in tasse, che dovrà versare aggiungendo questa voce alla dichiarazione dei redditi, e quanto gli resterà effettivamente sul conto: 1 milione e 200 mila euro circa è la valutazione che sembra avvicinarsi di molto alla realtà (escluse le spese deducibili). Conti alla mano, significa che almeno il 46% del cospicuo tesoretto ottenuto nello Slam transalpino finisca nelle casse dell'Erario in virtù della combinazione di tasse statali e regionali.

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La gestione del patrimonio e le aliquote dell'Erario spagnolo

La posizione fiscale di Alcaraz – che paga tutte le tasse nel suo Paese – è inserita nella fascia più alta dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, tanto a livello nazionale quanto territoriale. La sua aliquota complessiva – facendo riferimento allo specchietto relativo all'anno scorso – è del 47,2%: a questa percentuale si arriva sommando le imposte statali (24,5%) a quelle della comunità autonoma, cioè la Murcia (22,7%). Ovvio sia così alla luce dei milioni incamerati in premi solo dai tornei, escludendo tutto ciò che rientra nel giro delle sponsorizzazioni e dei contratti commerciali (che pure sono soggetto a tassazione).

Il campione murciano non beneficia di paradisi fiscali

Questo perché il 22enne campione ha scelto di continuare a vivere in Spagna a dispetto di molti altri colleghi tennisti che hanno spostato l'intero centro vitale degli interessi a Monte Carlo (come lo stesso Jannik Sinner). È anche per questa ragione, oltre al riflesso dei successi sportivi, che Alcaraz è molto amato in patria: ha preferito non sfruttare i privilegi di cui avrebbe beneficiato se avesse scelto quale paradiso fiscale.

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