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Alcaraz fa lo gnorri alla domanda diretta sui soldi: “Non so neanche quanti sono”

La domanda sulla munificenza degli importi al Six King Slam e su quanto è riuscito a mettere in tasca vincendo 24 titoli nel circuito maggiore un po’ imbarazza il campione iberico. Non ne parla volentieri.
A cura di Maurizio De Santis
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Carlos Alcaraz è a Riyad, in Arabia Saudita, per disputare il Six Kings Slam, il torneo di esibizione che mette un palio un montepremi ricchissimo, che nel complesso arriva a 13 milioni di dollari. Quasi la metà (sei milioni) è la cifra mostruosa che incasserà il vincitore, un record assoluto nella storia del tennis rispetto all'assegno da 5 milioni che lo spagnolo ha maneggiato con cura quando ha trionfato in finale all'US Open. Lo spagnolo, però, si mostra abbastanza reticente quando si tratta di affrontare l'argomento del vil denaro. E fa lo gnorri sui soldi che pure fanno parte del gioco: "Sono più pubblicizzati di quanto non siano in realtà", alludendo al battage mediatico alimentato dall'aspetto economico.

Alcaraz si finge stupito alla domanda sui guadagni

La domanda sulla munificenza degli importi e su quanto è riuscito a mettere in tasca vincendo 24 titoli nel circuito maggiore (tra cui 6 tornei del Grande Slam e 8 Masters 1000, oltre alla medaglia d'argento ottenuta alle Olimpiadi di Parigi 2024) un po' imbarazza il campione iberico. Non ne parla volentieri ma nemmeno può sottrarsi del tutto al quesito.

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Chi gli crederebbe se dicesse che non presta molta attenzione a questo dettaglio? Lui tira dritto, si finge stupito e trova la scappatoia per troncare la riflessione. "Il più delle volte – dice nel colloquio con il giornalista di Marca – non sono a conoscenza dell'ammontare del montepremi in palio. Anche se quello dell'US Open era noto perché ha rappresentato un primato, qualcosa di unico nel suo genere".

Il ricco montepremi del torneo di Riyad: la somma è mostruosa

Il totale è di 13 milioni di dollari, ce n'è abbastanza per rendere stellare, allettante e stimolante il torneo per chi andrà in campo per vincerlo. Alzare le braccia al cielo equivale a ricevere ben 6 milioni e Sinner, che in Arabia è stato accolto come un re e da detentore in carica, ne sa qualcosa. Un importo faraonico che fa il paio anche con la quota di partecipazione messa sul piatto di ogni singolo tennista.

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È la più classica offerta che non si può rifiutare e fa vacillare anche i più ostinati e polemici assertori di un calendario ingolfato: non è facile resistere alla tentazione di dire sì, mettendo le mani su 1,5 milioni e tutto quanto entra nel corredo accessorio dell'evento mediatico che – è la speranza degli organizzatori – potrebbe vivere il momento clou con l'ipotetica sfida contro Jannik Sinner.

"Lui deve vincere due partite e io una – ha aggiunto Alcaraz -. Spero che ci incontreremo in finale. Non è un torneo ufficiale, ma lo giochiamo come se lo fosse. Vincere qui può comunque avere un impatto mentale". Mal che vada ci sono un po' di soldi consolatori.

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