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Paris racconta la sua rinascita a 34 anni: “Ho dubitato di me, ma posso giocarmela con tutti”

Dominik Paris a Fanpage.it ha raccontato le emozioni e le sensazioni della bellissima vittoria in Val Gardena, le difficoltà del recente passato con uno sguardo verso Milano-Cortina 2026.
A cura di Vito Lamorte
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Dominik Paris si è regalato la gara perfetta nella seconda discesa libera di Coppa del Mondo in Val Gardena e con questa vittoria ha messo alle spalle un po' di dubbi che nell'ultimo anno lo avevano attanagliato. Le difficoltà post-infortunio e la mancanza di risultati non lo avevano aiutato: "La vittoria in val Gardena mi dà carica e mi ha permesso di capire che posso ancora competere ancora ad alti livelli. Questa è una cosa importantissima perché quando non ti riesce niente qualche domanda te la poni e inizi a dubitare sulle tue capacità, sulla tua età e su tutto".

Nel suo palmarès brillano la medaglia d'oro vinta nel Super-G ai Campionati mondiali di Åre 2019 e una Coppa del Mondo nella stessa specialità ma Paris ha un altro obiettivo ora: "Sogno la Coppa del Mondo di discesa".

A Fanpage.it il Carabiniere Scelto ha parlato della bellissima vittoria in Val Gardena, delle difficoltà del recente passato con uno sguardo verso Milano-Cortina 2026.

Paris, a distanza di qualche giorno, che sapore e che emozioni dà la discesa vinta in Val Gardena?
“È andato tutto bene rispetto agli altri anni. Io avevo in mente di farla così ma ha sorpreso anche me il tempo alla fine. Qualcosa non mi ha soddisfatto durante la discesa però quando ho guardato il tabellone la sorpresa è stata grande. Sicuramente una bella sorpresa, ammetto, ed è stato bello perché dopo un anno dove ho faticato a fare risultati importanti questa vittoria è stata ancora più significativa“.

Un azzurro torna al successo davanti al pubblico amico della Val Gardena dopo 15 anni (Werner Heel in Super G nel 2008), mentre non si vinceva questa discesa dai tempi di Kristian Ghedina nel 2001. Quanto vale questa vittoria?
"È molto importante perché è praticamente a casa mia, io abito ad un’ora da lì, e ho fatto qui ho fatto la mia prima gara in Coppa del Mondo nel 2008. Qui ho fatto i miei primi punti e anche in quel caso fu una prova molto soddisfacente per me perché una pista che ha tutti questi salti e quella velocità mi permette di mostrare le mie qualità. Quest’anno è andato tutto bene e la discesa è stata perfetta".

Questa vittoria può essere importante anche per lei a livello morale in vista del prossimo futuro?
"La vittoria in val Gardena mi dà carica e mi ha permesso di capire che posso ancora competere ancora ad alti livelli. Questa è una cosa importantissima perché quando non ti riesce niente qualche domanda te la poni e inizi a dubitare sulle tue capacità, sulla tua età e su tutto. Questo mi conferma che sono in grado di poter stare davanti e giocarmela con tutti, così lo stimolo è sempre alto. La spinta che può dare una vittoria così è molto importante".

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Facciamo un passo indietro: come è finito sugli sci?
“Mio padre è maestro di sci e a 3 anni mi ha messo sugli sci. Io abito vicino agli impianti e nella nostra piccola valle d’inverno ci sono solo gli sci e d’estate il calcio. Io mi sono divertito dall’inizio a sciare e anche quando finivano gli allenamenti rimanevo per lavorare ancora con i salti o nella discesa. Guardavo molto sci in tv con mio padre e mi piaceva molto Hermann Maier, per la cattiveria e per come scendeva. Bisogna sempre lavorare forte perché fino ad un certo punto arriva il talento ma senza lavoro non si va da nessuna parte".

Con 22 vittorie all'attivo in Coppa del Mondo, Paris è il terzo sciatore italiano più vincente di sempre dietro Alberto Tomba e Gustav Thöni. Si aspettava di arrivare a questo livello quando ha iniziato?
"Non sono un grande appassionato di statistiche ma chiaramente mi fa molto piacere. Quando uno inizia non pensa mai di poter arrivare a questo livello. Da piccolo volevo essere il più forte discesista e arrivare in Coppa del Mondo ma non ti aspetti mai di fare tutti questi risultati".

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Medaglia d'oro vinta nel supergigante ai Campionati mondiali di Åre 2019 e una Coppa del Mondo nella stessa specialità. Quali sono gli obiettivi di Paris nel prossimo futuro.
“Sogno da tanto la Coppa del Mondo di discesa. Quando ho vinto la coppa di Super-G mi è andato tutto bene e sono riuscito a farla mia. Nel 2021 c’ho provato anche in discesa ma c’era il mio amico Beat Feuz che non ha mollato niente e ha vinto alla fine. Ho vinto 4-5 gare ma lui è sempre stato attaccato a me, non ha sbagliato niente mentre io un paio di gare le ho steccate".

A Milano-Cortina 2026 ci pensa mai?
“Certo, finché mi va così ci penso. Finché ci sono il divertimento e la voglia di lavorare non mi pongo limiti. È da parecchio che le Olimpiadi Invernali non si tengono in Europa e sono un appuntamento importante”.

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