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Il sogno dell’ex sergente eroe, alle Paralimpiadi per la rivincita: “Ho una sola possibilità”

L’ex sergente maggiore Steve Arnold ha una storia molto particolare. La sua vita è cambiata per sempre nel 2011 quando ha perso entrambe le gambe in un attentato.
A cura di Marco Beltrami
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Archiviate le Olimpiadi invernali, è tempo di concentrarsi sulle Paralimpiadi in scena a Pechino dal 4 al 13 marzo. Tra le tante storie suggestive, che possono rappresentare una vera e propria fonte d'ispirazione c'è anche quella di Steve Arnold. Questo 42enne sulla neve cinese difenderà i colori della Gran Bretagna, gareggiando sia nello sci di fondo, che negli eventi di biathlon. Lo sciatore britannico ha una storia molto particolare: ex militare, ha perso entrambe le gambe mentre prestava servizio in Afghanistan nel 2011. Da allora la sua vita è cambiata per sempre, e lo sport lo ha aiutato ad andare avanti.

Steve Arnold ha portato avanti la tradizione militare di famiglia, unendosi al corpo militare britannico dei Royal Engineers. Tante le missioni compiute in 16 anni di carriera, Kosovo, Irlanda del Nord, Iraq. Quella in Afghanistan però si è rivelata quasi fatale per il 42enne che nell'aprile 2011 ha rischiato di morire. Mentre era alle prese con un'operazione di ricerca, su un mezzo, è rimasto vittima di un attentato. Le conseguenze sono state gravissime per Steve che ha perso entrambe le gambe. In quell'occasione, i soccorsi sono stati complicati anche a causa di una tempesta di sabbia, con Arnold che ha vissuto dunque momenti terribili.

Sin da subito il militare si è reso conto di come la sua vita sarebbe cambiata, con la fine della carriera e le difficoltà legate alla sua condizione. Dopo la riabilitazione, fondamentali sono stati gli affetti, che gli hanno permesso di metabolizzare anche la beffa di chi era stato selezionato per una promozione. Ad aiutarlo l'associazione Help for Heroes che oggi riporta alcune delle sue parole dell'epoca: "Avere la fine della tua carriera militare in un attimo a soli 31 anni, quando sei appena stato selezionato per la promozione, è difficile. Non sapevo cosa avrei fatto dopo e come avrei sostenuto la mia famiglia".

Steve Arnold in Coppa del Mondo
Steve Arnold in Coppa del Mondo

Ecco allora che lo sport è stato di grande aiuto per Arnold che prima si è dato all'handbike, e poi ha iniziato a sciare. Dal 2017 è iniziata la sua nuova vita sulla neve, con le soddisfazioni legate alla possibilità di gareggiare anche in Coppa del mondo: "Il militare era il piano A, il ciclismo era il piano B e ora sono al piano C. Non voglio che finisca allo stesso modo". Purtroppo le Paralimpiadi invernali di PyeongChang sono arrivate un po' troppo presto per lui, e con grande amarezza non ha potuto parteciparvi. A testa bassa Steve ha lavorato dura e orai Giochi di Pechino è pronto a lottare per una medaglia per quella che è la sua rivincita.

Ai microfoni del The Indipendent, l'atleta ha raccontato: "È una sensazione incredibile. Mi sono perso solo nel 2018: sono entrato in questo sport troppo tardi e dovevo fare troppo per arrivarci, quindi ho avuto così tanta spinta e determinazione per competere e arrivarci questa volta. È stato molto deludente, e difficile per i primi due mesi ma forse non ero pronto, avevo bisogno di questi anni di allenamenti".

La carta d'identità è una spada di Damocle per il 42enne, consapevole che questa potrebbe essere anche la sua prima e ultima Paralimpiade: "Non sto diventando più giovane, ho 42 anni e ho iniziato questo sport a 37 anni. La maggior parte delle persone sta pensando di ritirarsi allora, piuttosto che andare ai loro primi Giochi Paralimpici. Ci ho messo molto e probabilmente sarà la mia unica possibilità. Vedremo cosa succede dopo questo, ma non vedo l'ora di uscire. Sarà il più grande evento che abbia mai fatto probabilmente saranno i miei unici giochi, quindi voglio mettere in campo i miei migliori risultati. Non vedo l'ora di uscire dopo quattro anni di sangue, sudore e lacrime".

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