Il miglior pattinatore europeo è italiano e ha 19 anni, Daniel Grassl incanta: “Ero agitato”
Daniel Grassl. Pronunci il suo nome è puoi sentire la lama dei pattini che fende il ghiaccio a corredo di una sinfonia di musica e movimenti. A 19 anni nel pattinaggio di figura l'atleta italiano è stato il primo degli europei nella classifica delle Olimpiadi di Pechino 2022. Settimo posto, una finestra spalancata sul futuro dei Giochi di Milano-Cortina 2026 dove sarà atteso tra i protagonisti assoluti della disciplina. È di Merano, lui e Jannik Sinner (San Candido dista un paio di ore di macchina) rappresentano la meglio gioventù sportiva che ha testa fredda, cuore caldo e talento esplosivo.
Il piazzamento nell'edizione dei Giochi che ha segnato il suo debutto su un palcoscenico internazionale di così alto livello è come aver messo piede sul podio. La medaglia d'argento conquistata al trofeo continentale di Tallin era il suo bigliettino da visita, stretto in pugno assieme al record italiano nel programma libero e nel punteggio complessivo raccolti in Estonia. La performance in Cina lo ha portato ancora un po' più vicino ai più forti della disciplina. "Appena sono entrato nella box con Hanyu e Jason Brown ho provato una grande emozione – ha ammesso ai microfoni di Eurosport -. Loro sono i miei due idoli e questo me lo ricorderò".
Per vedere lo strano effetto che fa basta dare un'occhiata alla rimonta fatta in gara: era dodicesimo dopo l'esibizione nel programma corto, ha scalato la graduatoria fino al settimo gradino grazie alla quarta migliore prestazione nel libero. Solo applausi per il ragazzo che al cospetto dei grandi c'è stato senza sfigurare, con la consapevolezza che il futuro gli appartiene. "Ero agitato perché mi agito molto alle gare, però sono veramente felice di come ho gestito queste Olimpiadi. Sono un’esperienza del tutto nuova, è un sogno che avevo fin da bambino".
Impressionato dai salti e dalle acrobazie. È iniziata così la passione per il pattinaggio sul ghiaccio al quale s'è dedicato anima e corpo, li ha educati entrambi studiando l'eleganza di Nureyev e il pregio artistico di Bolle. Bravo e precoce (a 15 anni è stato il più giovane a completare un quadruplo Lutz (uno degli esercizi più difficili) in una competizione internazionale), finora Grassl ha infilato al collo un bronzo ai mondiali juniores e quattro ori ai campionati italiani. Un anno fa risultò positivo al Covid e credeva che la sua carriera fosse compromessa da una lieve disfunzione al cuore lasciatagli addosso dal virus. I medici lo fermarono ma i test svolti a un paio di settimane di distanza lo rassicurarono. E Daniel ha ripreso a danzare sul mondo, scivoloso come una pista ghiaccio.