0 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Olimpiadi invernali 2022 a Pechino

Giuliano Razzoli alle Olimpiadi di Pechino 2022 dopo la medaglia d’oro a Vancouver

Dopo l’oro olimpico di Vancouver 2010, Giuliano Razzoli si è piano piano eclissato, perdendo occasioni su occasioni e venendo travolti da infortuni soprattutto alla schiena. Quest’anno è tornato in pianta stabile nei primi dieci e al podio dopo sei anni. A Pechino può essere la sorpresa italiana dell’intera edizione.
A cura di Jvan Sica
0 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Giuliano Razzoli sarà a Pechino 2022 per dimostrarci di essere l'eccezione alla regola. Spesso gli infortuni che tutti gli atleti degli sport invernali e quelli dello sci alpino in particolare subiscono, sono molto gravi e influenzano in maniera drastica le loro performance in gara. Tanti sono ripartiti da infortuni soprattutto ai legamenti delle ginocchia ma i risultati stentano a tornare quelli di prima. Non per Giuliano Razzoli.

Chi è Giuliano Razzoli, sciatore azzurro a Pechino 2022

Razzoli ha avuto fino a questo momento una carriera davvero stramba, come le nevi che preferisce. La prima volta che lo “intravediamo” è su un manto nevoso difficile, quello del Sestriere come apripista nello Slalom speciale di Torino 2006. Va fortissimo “Razzo” e alla fine della prima manche sarebbe stato terzo se avesse gareggiato.

Viene preso di peso e portato in Nazionale maggiore e nel dicembre dello stesso anno esordisce in Coppa del mondo. Tre anni dopo trova un’altra volta delle condizioni di neve difficili che riesce a domare e ottiene il primo podio in Coppa del Mondo, domando la Crveni Spust di Zagabria. Passa un anno preciso, il 6 gennaio 2010 e su quella pista vince anche la prima gara di Coppa.

L'oro olimpico a Vancouver 2010

È il 2010, anno olimpico e sotto gli sci di Razzoli di nuovo “appare” una neve marcia, liquida. È quella della Whistler di Vancouver e Razzoli non sbaglia: vince l’oro olimpico superando il croato Ivica Kostelić, altro mago della neve acquosa e lo svedese André Myhrer. Dopo Piero Gros a Innsbruck 1976 e Alberto Tomba a Calgary 1988, Razzoli è il terzo italiano a vincere la medaglia d’oro olimpica nello Slalom speciale.

Dagli infortuni al terzo posto a Wengen

Tutti pensavano che quella vittoria gli avrebbe messo le ali e invece da quel momento inizia un lento declino dovuto soprattutto a problemi fisici che gli fanno perdere quel suo essere filante e sciolto dei suoi primi anni. Parlavamo di rinascite quasi impossibili all’inizio, ma la stagione in corso per Giuliano Razzoli è stata invece di ripartenza completa.

Dopo anni e anni di speranze andate in fumo, con continue uscite su tutti le piste che contavano tra Olimpiadi e Mondiali, quest’anno Razzo invece è partito con un’altra energia, un’altra compostezza in pista e anche una nuova consapevolezza.

I risultati sono stati sorprendenti: nono in Val d'Isere, settimo a Madonna di Campiglio, nono ad Adelboden, e poi terzo a Wengen, sul podio dopo sei anni di cadute, dolori e frustrazioni. A Kitzbuehel aveva fatto di nuovo una bellissima prima manche, quarto in classifica, per uscire però anche a causa di una visibilità limitata nella seconda.

Giuliano Razzoli alle Olimpiadi Invernali 2022

Giuliano Razzoli è sicuramente la storia più bella dello sci alpino italiano in questi mesi di Coppa del Mondo. La sua rinascita è già evidente, ma servirebbe la grande prestazione olimpica per decretarla definitivamente. Pechino, dove all’inizio di questa stagione non era per nulla certo che Giuliano Razzoli sarebbe andato, lo aspetta come grande protagonista. In fondo sono passati solo 11 anni da Vancouver, cosa saranno?

0 CONDIVISIONI
185 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views