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Thomas Ceccon durissimo in diretta: “Faccio sempre gli stessi errori. Forse non imparerò mai”

Il campione olimpico e primatista azzurro apprende in diretta tv che ha rischiato un’eliminazione clamorosa: ai Mondiali di nuoto s’è qualificato in semifinale nei 100 dorso per appena 14 centesimi. E spiega perché ha sbagliato tutto.
A cura di Maurizio De Santis
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Thomas Ceccon si è qualificato per il rotto della cuffia alla semifinale dei 100 dorso dei Mondiali di nuoto a Singapore ma non può essere contento per come ha gestito la gara. Lui stesso, uscito dall'acqua, non sembra ancora certo di avercela fatta e guarda lo schermo coi tempi raccolti dagli avversari mentre la giornalista della Rai lo intervista a caldo. Attimo di pausa, abbassa un po' lo sguardo per consultare il monitor e scacciare via quel cattivo presentimento: ha rischiato di essere eliminato, s'è salvato per un'inezia di tempo (14 centesimi, rispetto al 53″65 registrato) che gli ha garantito il 13° parziale d'ingresso. "Non imparo mai – ha ammesso visibilmente stizzito ai microfoni della Rai -, commetto sempre lo stesso errore. Questa cosa è sempre dentro di me. Sono andati tutti molto forte mentre io mi sono basato sul cinese che è andato anche più piano di me".

Lo sfogo di Ceccon subito dopo la batteria: "Questa cosa è dentro di me"

Ecco perché, subito dopo la prova, Ceccon ha espresso disappunto per la prestazione che, a furia di calibrarla sull'andamento di Xu Jiayu (14°, ha fatto anche peggio del veneto in 53″73) è stata condizionata da una gestione forzata della frazione. In buona sostanza lo ha fatto male perché la consapevolezza di poter controllare il passaggio al turno successivo senza forzare la bracciata gli poteva costare cara. L'azzurro era reduce da un primo giorno molto dispendioso sotto il profilo fisico e agonistico: era riuscito a centrare la finale dei 50 farfalla e poi a conquistare la medaglia d'argento nella staffetta 4×100 stile libero (con D'Ambrosio, Zazzeri e Frigo).

Sarà stata forse questo la causa di un approccio più controllato da parte del campione olimpico e primatista del mondo? Sì, per stessa ammissione del nuotatore azzurro che non è stato impeccabile sotto il profilo emotivo e della strategia. È sembrato irriconoscibile sia perché la sua bracciata era sotto rimo rispetto a quella abituale sia per come ha affrontato gli ultimi venti metri: è calato vistosamente, quasi fosse certo di avere in tasca la qualificazione, ignaro che il cronometro segnava altro.

Severo con se stesso per il tempo che ha fatto: "Sono arrabbiato"

Lo sfogo a bordo piscina si spiega così. E Ceccon non nasconde affatto la delusione né intende metterci la più classica pezza ricorrendo a parole di circostanza. Anzi, si mostra molto severo con se stesso: "Avrei potuto nuotare facendo un tempo più basso di un secondo e fare la stessa fatica che ho fatto… invece sono un po' arrabbiato con me stesso perché non imparo mai". A influenzare il nuotatore è stata la scaletta degli impegni, deve essere stata questa la ragione che lo ha indotto a non dare tutto in una batteria che s'è rivelata quasi una trappola. "Sicuramente quello di oggi è il giorno più difficile dell’intera settimana perché mi aspetta una doppietta dura: finale dei 50 delfino e semifinale dei 100 dorso". Di ben altro tenore il risultato e l'umore dell'altro italiano: Christian Bacico ha segato il tempo personale di 52.72, tagliando ben sei decimi al limite precedente.

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