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Verstappen e Perez disobbediscono agli ordini, poi il confronto: clima elettrico in Red Bull

Sergio Perez è rimasto alquanto contrariato dal giro più veloce che Max Verstappen ha realizzato in Arabia Saudita. Il pilota olandese non è stato ai patti e con il punto del giro più veloce è solitario in testa al Mondiale di Formula 1.
A cura di Alessio Morra
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La Red Bull ha vinto gli ultimi due mondiali piloti, nel 2022 ha fatto man bassa lasciando le briciole. Il Mondiale 2023 è iniziato come meglio non poteva. Due gare, due pole, due vittorie e due doppiette. Praticamente perfetto. Come la Ferrari di Schumacher o la Mercedes di Hamilton e Rosberg. Ma ogni rosa ha le sue spine. E il mondo della Red Bull non è così perfetto come sembra. Stavolta è tutta colpa del giro veloce, che dà il punto addizionale, e che Verstappen ha voluto realizzare a ogni costo, e facendolo ha disobbedito agli ordini di scuderia. Perez, che ha rispettato il ‘team order', si è arrabbiato e nel retro-podio non ha fatto nulla per non mostrare la sua delusione.

Il GP Arabia Saudita non stato mai in discussione. Perez dopo essere stato superato da Alonso al via subito lo ha passato. Il messicano ha creato un discreto margine che è riuscito a mantenere anche nella seconda metà di gara quando, dopo l'ausilio della Safety Car, Verstappen ha velocizzato i tempi e si è issato fino al secondo posto. Quando Max è salito al secondo posto, il divario tra i piloti Red Bull era di circa cinque secondi. Verstappen avrà pure pensato al successo, ma sapeva che non era semplice.

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La Red Bull ha cercato in ogni modo di preservare la doppietta e ha chiesto ai due piloti di non spingere troppo. Ma sia Perez che Verstappen avevano messo nel mirino il punto addizionale che viene assegnato all'autore del giro più veloce. I due, nella parte finale della gara, secondo il team avrebbero dovuto girare con il tempo 1.32.6. Max non è stato ai patti e ha girato in 1.32 netto contro l'1.32.6 del messicano, che se n'è accorto e con sospetto ha chiesto conto di ciò. Perez, per non correre rischi, ha risposto con un giro record. Per un paio di giri sono andati avanti così. Poi i rispettivi ingegneri li hanno placati.

I due piloti sembravano essersi messi l'animo in pace. In fondo la priorità era un'altra. Vincere per Perez, chiudere sul podio per Verstappen. Così, lisci, sono andanti fino alla fine, o quasi. Perché all'ultimo giro il campione del mondo ha forzato la mano, ha contravvenuto all'ordine e ha cercato e ottenuto il giro più veloce. Max si è preso il punto addizionale, che gli è valsa la conferma della leadership del Mondiale Piloti.

Perez ha scoperto di aver perso il giro record solo a fine gare. Gliel'ha detto Coulthard durante l'intervista pre-podio. La delusione del vincitore di Jeddah è stata lampante. O forse è meglio parlare di stupore. Perché Perez non si aspettava la mancanza di rispetto del patto fatto con il box. E così dopo la gara nella stanzetta in cui i piloti rifiatano prima di salire sul podio, il Checo si è rivolto a Max e gli ha chiesto se ha puntato al giro record a fine gara, nell'ultimo giro. Max risponde, gli dice qualcosa. Perez non sembra convinto dalle parole del compagno di squadra, ma accetta.

Perez non è infastidito per il punto in sé. Il Mondiale è lunghissimo. Ma non è la prima volta che Verstappen disobbedisce a un ordine di scuderia, fregandosene di quanto detto, ordinato e consigliato dai suoi ingegneri.

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