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Piastri svela cosa è successo in McLaren dopo l’ordine di scuderia a Monza: “Ci sono state discussioni”

Oscar Piastri rivela i retroscena dopo il controverso ordine di scuderia al GP di Monza: “Ci sono state discussioni positive, sappiamo come correre d’ora in avanti”.
A cura di Michele Mazzeo
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Il GP di Monza ha lasciato strascichi importanti in casa McLaren. L'ordine con cui il team ha chiesto a Oscar Piastri di restituire la posizione a Lando Norris, perso dopo un errore al pit stop, ha acceso le polemiche, oltre alla reazione divertita di Verstappen. Una scelta che, secondo molti, avrebbe potuto incrinare i rapporti interni alla scuderia, impegnata nella corsa al titolo con entrambi i piloti.

Alla vigilia del GP di Baku, il giovane australiano ha raccontato la gestione interna della vicenda: "Ci abbiamo ripensato e abbiamo avuto delle discussioni positive all'interno del team. Ovviamente, è un momento che può suscitare discussioni ma abbiamo chiarito vari punti e sappiamo come correremo d'ora in avanti che è la cosa più importante. Quello che è successo fa parte del passato e sono entusiasta di tornare a correre".

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Piastri sullo swap position con Norris a Monza: "Molte discussioni, ma restano private"

Le parole di Piastri confermano come a Woking non si sia trattato di un episodio superficiale. "Come detto ci sono state molte discussioni su come vogliamo correre e gran parte di queste discussioni rimarranno private perché alla fine se dovessimo divulgare queste informazioni diventeremmo un bersaglio molto facile su cui mirare perché tutti saprebbero cosa vorremmo fare. Quindi siamo tutti allineati ma rimarrà fra di noi". Un modo per spegnere ogni polemica e ribadire la compattezza della squadra, senza rivelare strategie interne che potrebbero diventare un vantaggio per i rivali.

La domanda sul possibile scambio per la vittoria: "Spero di non trovarmi in quella posizione"

Il tema più delicato resta quello della gestione di un eventuale ordine qualora in palio ci fosse stata la vittoria e non il secondo posto. A precisa domanda, l'australiano ha risposto: "Non era per la vittoria, non lo so. Lo scenario non era quello, l'avrebbe reso un po' più difficile, probabilmente sì ma non lo so sarebbe stato diverso probabilmente ma preferisco pensare che non programmo di trovarmi in quella posizione". Parole che lasciano aperto il dubbio, ma che mostrano la volontà del pilota di guardare avanti senza alimentare altre tensioni.

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Nessun rimpianto: "A Monza meritavo il terzo posto"

Piastri ha ribadito come il podio del GP d'Italia fosse coerente con le sue prestazioni: "Alla fine l'aspetto principale per me riguardo Monza è che è stato un weekend nel quale meritavo di arrivare terzo, non meritavo di arrivare secondo per via del passo che avevo, ero veloce in alcuni punti, però non abbastanza veloce per tutto il weekend e alla fine è questo il punto principale che mi porto via da quella gara". Un riconoscimento lucido, che sposta il discorso dalla polemica sul box al rendimento personale.

La posizione della McLaren

Il team principal Andrea Stella aveva chiarito subito dopo la gara che la decisione era legata non solo al pit stop lento di Norris, ma anche alla sequenza delle soste e alla minaccia di Charles Leclerc. Un contesto che, colto solo parzialmente in pista, ha portato al controverso scambio. Piastri oggi conferma: "Un pit stop lento fa parte delle corse. È stato un altro fattore, l'ordine in cui ci siamo fermati, a essere determinante".

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A Baku con un team "allineato"

Archiviata la polemica, il #81 della McLaren guarda avanti. "Abbiamo chiarito molte cose e sappiamo come procedere nelle gare, che è la cosa più importante", ha spiegato. La lotta per il titolo con Norris resta apertissima, ma Piastri assicura che le regole interne lasciano ancora spazio alla sfida diretta in pista. Con la McLaren a un passo dal mondiale costruttori, il GP di Baku diventa il primo banco di prova per testare la tenuta del gruppo dopo la tempesta mediatica.

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