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Perché una persona normale non riuscirebbe a guidare una macchina di F1 per più di 10 giri

Molti appassionati di Formula 1 che di professione non fanno i piloti almeno una volta nella vita avranno pensato che messi alla prova sarebbero stati capaci di guidare una monoposto, ma non è così.
A cura di Alessio Morra
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La Formula 1 è uno sport che se ti piace ti sta proprio dentro. Al di là dei meme, che da anni proliferano, tutti quanti almeno una volta guidando hanno pensato di essere bravi come un vero pilota. E chissà quanti hanno pensato tra sé e sé: ‘beh, magari anche io sarei capace di guidare una vettura di Formula 1'. Purtroppo, per molti appassionati, non è affatto così. Non ci si improvvisa piloti, non è che da un giorno all'altro si può passare dalla guida di una vettura da strada a una monoposto.

Brad Pitt non ha guidato una F1

Nella finzione cinematografica si è visto un maestoso Brad Pitt guidare una Formula 1 a più di 60 anni. Ovviamente si pensa alla magia del cinema, ma in realtà l'attore americano ha guidato una vettura di F2 modificata, dopo aver preso lezioni nientemeno che da Lewis Hamilton. Bravissimo Pitt che ha provato a smentire la teoria di chi ritiene che chi non è un pilota non può guidare una vettura di Formula 1 o quantomeno non può realizzare un numero di giri con un buon ‘lap time', come si dice oggi sin troppo spesso, cioè tempo sul giro decente.

Brad Pitt in versione pilota di Formula 1 per il film F1 the Movie.
Brad Pitt in versione pilota di Formula 1 per il film F1 the Movie.

La spiegazione di Coulthard

David Coulthard, ex pilota di McLaren, Williams e Red Bull con 13 vittorie in F1, una persona non allenata non può guidare una monoposto a velocità di gare a lungo: "Una persona normale resisterebbe 10 giri in un Gran Premio, e sono generoso dicendo così. Forse solo 5".

Questa netta affermazione non è campata in aria. Il fisico fa la differenza, o meglio l'allenamento. Resistere a una forza G fino a 5G in curva e in frenata è una cosa inumana, significa sopportare un peso di oltre 450 kg sul corpo. Giusto per fare un esempio chiaro. Per una persona di 80 kg, il collo dovrebbe resistere come se sopportasse un peso di 40 kg! Per questo motivo i piloti veri si allenano tutti i giorni anche per i muscoli cervicali.

David Coulthard alla guida della Red Bull nel Gran Premio d’Australia 2005.
David Coulthard alla guida della Red Bull nel Gran Premio d’Australia 2005.

Ma serve forza anche nelle gambe. Frenare è fondamentale. Servono almeno 45 kg di pressione per un gesto che avviene in modo costante e continuo durante una gara che può durare due ore: "Fisicamente, parliamo tutti del collo: è sicuramente necessario un collo forte per guidare una monoposto da Gran Premio, perché si superano i 5G in frenata e con carico laterale. Ma l'altra cosa sono gli organi interni. Quando c'è tanta forza G il cuore, i polmoni, lo stomaco, tutto ciò che può muoversi all'interno del corpo si muove".

E oltre al fisico va allenata la mente. Il tempo di reazione di un pilota di Formula 1 è di circa 200 millisecondi contro i 500 o 600 di una persona comune. Può sembrare un'inezia, ma quando si viaggia a 300 orari questa differenza equivale a una distanza di circa 10 metri, che è un'enormità per chi è al volante di un bolide.

E la spiegazione di Vicky Piria

Questo concetto lo aveva espresso, qualche mese fa, anche Vicky Piria, pilota e talent di Sky, che parlando nel podcast BSMT di Gazzoli era stata altrettanto tranchant: "Secondo me anche già uscire dai box sarebbe difficile, la frizione è al volante e bisogna tirare una levetta. Si rischia di impiantarsi subito, hai una marea di setteggi. La vera differenza la fanno la velocità di frenata e le curve, soprattutto quelle veloci. Mentre sul rettilineo ti abitui subito e ti senti molto sicuro".

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