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Ombre sul Mondiale F1 prima di Las Vegas, scoperto il trucco dei team per aggirare le regole sul fondo

La FIA indaga su un sistema usato da diversi team di F1 per ridurre l’usura del fondo tramite skid block in titanio termoespandibili. Ombre sul Mondiale 2025 alla vigilia del GP di Las Vegas.
A cura di Michele Mazzeo
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La vigilia del GP di Las Vegas si apre con un caso che scuote il paddock della Formula 1: la FIA ha avviato un'indagine su un presunto trucco utilizzato da diversi team per aggirare i limiti sull'usura del fondo. Nel mirino ci sono gli skid block in titanio, elementi che devono rimanere perfettamente allineati al plank e che, se consumati oltre il limite, portano alla squalifica. Un tema sensibile dopo episodi come quelli avvenuti in passato con sanzioni pesanti ai top team.

Secondo quanto riportato dal sito giapponese Auto Sport Web, i tecnici della Federazione avrebbero raccolto prove del fatto che alcuni team sfruttano piastre paramotore termoespandibili, capaci di deformarsi con il calore. Riscaldando il titanio, gli skid si abbassano rispetto al plank, diventando l'unico punto di contatto con l'asfalto. In questo modo la tavola di legno rimane più alta, non si consuma e la vettura può correre con un'altezza da terra molto più bassa, garantendo più carico aerodinamico e un vantaggio diretto in termini di prestazione.

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Il fenomeno coincide con le scintille visibili in pista: toccano gli skid, non la tavola. Poi, rientrando ai box a velocità ridotta, il titanio si raffredda e torna alla forma originale, risultando così conforme alle verifiche. Un metodo tanto semplice quanto efficace per aggirare una delle regole più rigide della F1 moderna.

Il sospetto è esploso ad Interlagos, quando il delegato tecnico Jo Bauer ha notato oscillazioni anomale e differenze di ritmo tra Sprint e qualifiche. Durante i controlli avrebbe scoperto dispositivi installati esclusivamente per riscaldare gli skid e ne avrebbe ordinato la rimozione immediata prima del Q1 delle Qualifiche tradizionali andate in scena al sabato. Da quel momento, le squadre coinvolte avrebbero dovuto alzare il retrotreno, perdendo deportanza e velocità: un calo di performance evidente guardando il cronometro.

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Nel paddock si parla di un uso quasi generalizzato del sistema, seppure con livelli di efficacia diversi. I team che l'hanno perfezionato avrebbero tratto un vantaggio significativo soprattutto sui circuiti più lisci, dove spingere l'altezza da terra al limite è la chiave della prestazione.

La FIA, nel frattempo, lavora a una nuova direttiva tecnica per vietare ogni materiale o dispositivo che alteri termicamente la posizione degli skid block, ma difficilmente arriverà prima del 2026, quando il regolamento cambierà radicalmente e l'effetto suolo perderà centralità. Per ora resta un'ombra pesante: quello scoperto è un semplice espediente tecnico al limite o una vera violazione capace di falsare il Mondiale di Formula 1? Le risposte potrebbero arrivare già a Las Vegas.

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