Loris Reggiani: “Marc Marquez ha mancato di rispetto alla MotoGP come uomo. Dovrebbe scusarsi”

Ex pilota, ex commentatore tecnico, spalla storica di Guido Meda, una voce rispettata e sempre schietta, Loris Reggiani torna a parlare di MotoGP e non le manda a dire. "Mi aspettavo di più da Pecco Bagnaia", e poi su Jorge Martín, Franco Morbidelli e anche Marc Marquez al quale riconosce essere un talento incredibile, ma "un uomo piccolo", riaprendo il dibattito sul 2015 a dieci anni da quei fatti.
Loris, Bagnaia sembra in difficoltà e non riesce più a ritrovare le sensazioni giuste in sella. Secondo te è colpa della moto o della pressione?
Credo che stia soffrendo la pressione interna, soprattutto quella del compagno di squadra. Marquez è velocissimo, costante ovunque. Pecco ci aveva abituati a partire piano e crescere durante la stagione, invece quest’anno sta succedendo quasi l’opposto. E la nuova Ducati 2025 non lo aiuta.
E Ducati non può accontentarlo con delle modifiche?
Non è così semplice. Quando un pilota chiede più feeling, non sta indicando una modifica tecnica precisa. È una sensazione vaga. E comunque, Ducati ha tutto l’interesse a far andare forte Bagnaia. Non penso che Ducati voglia primeggiare uno piuttosto che l'altro. Sono dell'idea, ma mi sembra ovvio, che ogni team vorrebbe fare sempre primo e secondo. Qui non è questione che Bagnaia non vince, qui è questione che Pecco non fa nemmeno secondo. E questo mi ha un po' deluso, mi aspettavo molto di più da lui.
Alex sta facendo una grande stagione con la Ducati 2024. Secondo te è migliorato lui o è la moto ad andare meglio?
Potrebbero valere entrambe le cose. Di certo Alex sta meritando considerazione. Ma forse la 2024 è più equilibrata della 2025. Certo questi risultati dimostrano che i piloti migliorano gara dopo gara. Non è li per caso.
E dimostra che Gresini sta lavorando benissimo, prima con Bastianini, Di Giannantonio, poi con Marc e adesso Alex Márquez. Sei d’accordo?
Assolutamente. Meglio persino della VR46, che avrebbe dovuto essere la satellite di riferimento per Ducati. Gresini sta facendo un lavoro straordinario e dimostra che è un team preparatissimo, fatto da persone di livello, serie e competenti.

Cosa ne pensi del caso Martín-Aprilia, ha fatto discutere. Come l’hai vissuto?
Male. Sembra che Jorge si sia fatto attrarre dai soldi della Honda e abbia pensato che l’Aprilia non fosse all’altezza. Anche Aleix Espargaró ha perso credibilità. Se ci pensiamo quello che veniva definito "il capitano" ha fatto di tutto per mettere in crisi Aprilia en favorire Honda senza scrupoli. Non è stata una bella scena.
Torniamo alla pista, un altro pilota che è spesso vittima di alti e bassi è Morbidelli. Alterna gare buone a disattenzioni come quella con Vinales al Mugello o quella contro Diggia ad Assen. Che ne pensi?
Sta iniziando a succedere troppo spesso. Nel senso che dentro a queste disattenzioni ci metto anche le situazioni di rallentamento durante le qualifiche, non è successo una volta sola, ma diverse, l'incidente dello scorso anno a Sepang, quelli che hai citato tu e ce ne sono diversi. Franco è una persona splendida e quindi so per certo che non lo fa apposta, ma è evidente che se una cosa accade tante volte c'è qualcosa che non va. Non so se soffre di una distrazione facile oppure si sente troppo sotto pressione e sbaglia.
L'unica pressione che vedo, però, è quella di Alex Marquez che sta facendo molto meglio di lui con la stessa moto.
Sì, certo. Però, conta che è nel team VR46, è dell'academy, il suo compagno di squadra guida una 2025, fa spesso meglio di lui, insomma. Ci sono diversi motivi per sentirsi sotto pressione. Anche il mercato, ad esempio. Le voci su Acosta non fanno stare sereni nessuno.

A proposito di KTM, Vinales ti sta sorprendendo?
Io non lo capisco più. Quando ti aspetti tutto, non fa nulla. Quando sembra spacciato, sorprende. Mai mi sarei aspettato che potesse essere quasi regolarmente la miglior KTM all'arrivo. Ero convinto che Acosta, ma anche Binder, potessero fare molto meglio di lui. Invece no.
Prima abbiamo parlato di Martin e di questi piloti che stanno diventando un po' come i calciatori, pronti a scegliere il contratto migliore e non il progetto migliore. Che ne pensi di Quartararo, invece, che ha scelto di restare fedele alla Yamaha.
Mi piace molto. Sono un romantico. Adoro che i piloti siano riconosciuti anche attraverso il marchio. Come Rainey con Yamaha o Schwantz con Suzuki. È molto bello vedere che possono ancora esserci questi legami. E Fabio sta anche facendo benino, pole position, qualche podio nelle Sprint, buoni risultati. Anche se siamo ancora lontani dal miglior Quartararo.
Secondo te, molti haters di Márquez lo sarebbero ancora se non fosse esistito il 2015 con Valentino Rossi?
No, quella stagione ha cambiato tutto. Ha mancato di rispetto al motociclismo. Quella stagione lo ha squalificato come uomo. Anche io ero un suo tifoso. Anzi, per la verità io preferivo Marc a Valentino, anche se qualcuno pensa il contrario. Mi piaceva tantissimo che questo giovane fosse arrivato in MotoGP e avesse messo tutti in riga con il suo talento incredibile. E questo gli rimane, impossibile non riconoscerlo. Ma l'uomo Marquez ha perso tantissimo. Ci credo che lo fischiano, basterebbe chiedere scusa, anche a dieci anni di distanza. Scusa al motociclismo e ai suoi tifosi.
E il famoso “calcio” di Rossi?
Non è mai stato un calcio. Nemmeno la Dorna lo ha considerato tale. Non è umanamente possibile spingere via una moto da 150 chili, mentre sta andando, anche se piano.

Quindi quel mondiale lo meritava Valentino?
Assolutamente sì. Era stato in testa dalla prima alla penultima gara. Lorenzo vinse più gare, ma Rossi fu più costante. E Lorenzo un po' si è prestato a questo gioco, dicendolo anche dopo Valencia. Se non ci fossero state quelle tre ultime gare, o se fossero andare come dovevano andare, sono convinto che il titolo l0 avrebbe vinto Rossi all'età di 36 anni.
Ora Marquez sembra lanciato verso il decimo titolo. È fatta?
Sembra spianata, sì. Ma nulla è scontato. In MotoGP può succedere di tutto. Anche se è evidente che sia troppo superiore agli altri. Sta guidando benissimo e i suoi avversari sono impalpabili.
Chi sono i tre piloti più forti di sempre?
Non lo so. Sono epoche troppo diverse. Negli ultimi dieci anni, sicuramente Márquez. Nell'epoca prima, Valentino Rossi.
E chi invece avrebbe meritato di più?
Tantissimi. Maurizio Vitali, Paolo Casoli, Tetsuya Harada… Piloti fortissimi che hanno vinto poco.
Cosa pensi di chi sminuisce chi non vince?
È un errore enorme. Se il ventesimo in MotoGP prende un secondo al giro, non è un brocco. Sminuire gli altri sminuisce anche il valore di chi vince. Bisognerebbe dare merito a tutti i piloti in griglia, certe che ci sono le categorie, ma sminuire gli avversari non rende merito a chi è più bravo.