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Laura Villars, candidata alla presidenza FIA a 28 anni: “In pista mai stata coccolata. Sono pronta”

Laura Villars si è candidata per la presidenza della FIA, sfiderà soprattutto il presidente in carica Ben Sulayem. Nell’intervista rilasciata a Fanpage ha esposto i principali punti del suo programma e ha spiegato che qualora dovesse essere eletta ci sarebbe maggiore trasparenza.
A cura di Alessio Morra
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Il 12 dicembre a Parigi si terranno le elezioni che designeranno il Presidente della FIA, la Federazione Internazionale dell'Automobile, che governa tutto il Motorsport. Il presidente in carica Mohamed Ben Sulayem punta alla riconferma e dovrà piegare gli altri due candidati: Tim Mayer e Laura Villars, il nome a sorpresa. Questa giovane pilota svizzera, che è anche dirigente d'azienda, quasi spuntata dal nulla, ci crede, ha le idee chiare e sa cosa farebbe qualora fosse eletta presidente. Nell'intervista rilasciata a Fanpage.it ha parlato del suo programma ed ha fatto capire perché innovazione è la parola chiave della sua campagna elettorale.

La tua candidatura alla presidenza della FIA è arrivata totalmente inaspettata. Perché hai preso questa decisione?
Ho deciso di candidarmi perché sento sia arrivato il momento di portare una ventata nuova alla FIA. Sono cresciuta nel mondo del Motorsport, prima accanto a mio padre, poi come pilota e imprenditrice. Soprattutto sono member di club mobilità e sportivi in Svizzera e in Francia. Sono già da tempo un member della famiglia FIA. E a un certo punto mi sono detta: ‘Se voglio davvero cambiare le cose devo mettermi in gioco io stessa'.

Hai detto di volare una governance più democratica, più trasparente, più responsabile, aperta alle donne e alle nuove generazioni. Ritieni che l'attuale presidenza di Mohammed Ben Sulayem non sia così?
Non mi piace fare confronti personali. Quello che posso dire è che oggi tanti club si sentono lontani dalle decisioni. Vorrei una FIA più vicina alla base, che ascolti di più e che sia più chiara nei processi decisionali. La mia visione è quella di un’istituzione trasparente, moderna, costruita insieme ai suoi membri e non calata dall’alto.

Quali sono i punti principali del programma?
Sono cinque i punti principali: più partecipazione e voce ai club, trasparenza totale nella governance e nelle finanze, creare una FIA Young Leaders Academy per i giovani, rafforzare il programma Women in Motorsport, spingere sulla sostenibilità con un marchio FIA dedicato.

Dovrai presentare tra poche settimane la Presidential List hai già dei nomi di persone che saranno al tuo fianco?
Sto parlando con tante persone, di continenti diversi, con profili complementari. Non faccio ancora nomi, ma sarà una lista equilibrata: donne e uomini, con esperienza in motorsport, mobilità e gestione. Voglio una squadra forte, internazionale e credibile.

Sei giovane e sei anche una pilota: perché pensi di essere la persona giusta?
Penso di esserlo perché porto qualcosa di diverso. Non vengo dalle solite logiche di potere. Sono giovane, sono una donna, conosco lo sport dal basso come pilota e al tempo stesso come manager. Ho imparato a prendere decisioni difficili e a guidare dei team. Credo che oggi alla FIA serva coraggio e una nuova visione: io sono pronta.

Innovazione è una delle tue parole chiave nella corsa alla presidenza della FIA. Cosa intendi nello specifico per innovazione?
Per me la parola innovazione non riguarda solo la tecnologia. Innovazione anche sociale, culturale e sportiva. Vuol dire creare nuovi modi di avvicinare i giovani, rendere il motorsport più accessibile, aprire porte che oggi sono chiuse. Le macchine evolvono, ma devono evolvere anche i modelli con cui cresciamo le persone.

Sei una pilota, una delle pochissime, come ti trovi e come ti sei trovata in un ambiente prettamente maschile?
È uno sport duro, e non è stato sempre facile. Ho dovuto dimostrare in pista quello che valevo. Non mi sono mai sentita coccolata, piuttosto messa alla prova. Ma questo mi ha reso più forte, e penso che sia giusto così: bisogna guadagnarsi il rispetto.

Tra le poche donne che hanno un ruolo importante nel Motorsport c'è Susie Wolff, che rapporto hai con lei?
La rispetto molto, non la conosco personalmente ma ha aperto strade dimostrando che le donne possono avere e hanno nel suo caso un posto anche ai livelli più alti in questo mondo.

Oggi considerando tutte le categorie gli uomini rappresentano il 95% dei piloti FIA. È davvero possibile cambiare?
Non cambieremo le statistiche in un giorno, ma possiamo iniziare. Servono role model, programmi nelle scuole, un sostegno concreto alle ragazze. La mia stessa candidatura vuole mandare un messaggio: non esistono limiti.

La tua esperienza imprenditoriale pensi che ti potrà aiutare?
Molto. Gestire un’azienda significa prendere decisioni, assumersi responsabilità, ma anche saper convincere partner e costruire relazioni. Sono competenze che servono anche alla FIA.

La FIA governa tutto il mondo del Motorsport, il fiore all'occhiello è la Formula 1. Dovessi vincere come ti porrai?
La Formula 1 è la vetrina più grande, ed è normale che attiri tanta attenzione. Ma la FIA non è solo la F1. È anche sicurezza stradale, karting, rally, mobilità. Voglio mantenere un dialogo forte con la Formula 1, ma allo stesso tempo rafforzare tutte le altre discipline, perché fanno parte della stessa famiglia.

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