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Ferrari lascia aperte le porte al clamoroso cambio nel team di Lewis Hamilton: “Stiamo valutando”

La Ferrari non esclude un cambio nello staff di Lewis Hamilton dopo un 2025 difficile. Vasseur ammette gli errori e lascia aperta l’ipotesi di una sostituzione di Adami.
A cura di Michele Mazzeo
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Alle porte del Mondiale di Formula 1 2026 la Ferrari non annuncia rivoluzioni, ma lascia intendere che nulla sia più intoccabile. Le parole pronunciate da Frederic Vasseur a margine dell'incontro natalizio con la stampa, riportate da fonti italiane e straniere, vanno lette in questa chiave: la prima stagione di Lewis Hamilton in rosso è stata molto più complessa del previsto e impone una riflessione che va oltre la macchina.

Il 2025 del sette volte campione del mondo si è chiuso con un solo acuto, la vittoria nella Sprint Race di Shanghai poi resa amara dalla doppia squalifica nella gara della domenica, e con una costante difficoltà nel tenere il passo di Charles Leclerc. Un quadro che ha spinto il team principal francese ad ammettere pubblicamente errori di valutazione, soprattutto nella gestione dell'impatto umano e culturale del passaggio di Hamilton da Mercedes a Maranello.

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Vasseur ha riconosciuto di aver sottovalutato la portata del cambiamento: vent'anni trascorsi nello stesso ecosistema contro un ambiente completamente diverso per metodi, software, componenti e persone. Un adattamento che ha lasciato decimi per strada in un campionato dove, come spiegato dallo stesso manager, la distanza tra un piazzamento da metà classifica e le prime file era spesso minima.

Il nodo della collaborazione tra Hamilton e il muretto: il ruolo di Riccardo Adami

Dentro questa analisi si inserisce il tema più delicato: la collaborazione tra Lewis Hamilton e Riccardo Adami, il suo ingegnere di pista. Un rapporto che nel corso della stagione non è mai sembrato completamente fluido, soprattutto sul piano della comunicazione, elemento chiave nel rendimento di un pilota abituato per anni a un'intesa totale con "Bono" (l'ingegner Peter Bonnington) in Mercedes.

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Il tema è tornato centrale anche dopo il finale di stagione e ha portato a una domanda diretta a Vasseur: Adami sarà ancora al fianco di Hamilton nel 2026? La risposta del team principal, riportata da Daniele Sparisci sul Corriere della Sera, è stata significativa nella sua apertura: "Valutiamo tutte le opzioni". Una frase che, nel linguaggio Ferrari, equivale a una presa d'atto: il percorso di recupero del britannico non esclude nemmeno un rimescolamento interno dello staff.

Vasseur ha chiarito che il problema non riguarda solo il lato box di Hamilton, ma il confronto implicito con l'altro lato del garage, quello di Leclerc, dove la conoscenza reciproca è più profonda. Per questo, ha spiegato, sarà necessario capire meglio che cosa serve a Lewis e che cosa chiede al team, in un processo che coinvolge anche la leadership tecnica e gestionale.

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Il senso dell'operazione Hamilton, oggi, è diventato oggetto di una revisione interna. Il sette volte campione del mondo era arrivato a Maranello per accelerare il ritorno al titolo, ma il primo anno ha mostrato quanto il contesto conti quanto il talento. Per questo la Ferrari sta ragionando su come riorganizzare l'ambiente che circonda il pilota inglese, senza più vincoli o automatismi. L'età, l'esperienza e il peso specifico di Hamilton impongono scelte rapide e mirate: l'obiettivo non è proteggerlo, ma metterlo nelle condizioni di rendere. E se per farlo servirà intervenire anche sugli uomini, a Maranello nessuna ipotesi viene esclusa.

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