Felipe Massa nel Processo Crashgate tira in ballo Todt la Ferrari e Briatore: “Pensavo che mentisse”

All'Alta Corte di Londra si stanno svolgendo le prime udienze per il processo intentato da Felipe Massa contro la FIA e Bernie Ecclestone per le ormai eccessivamente note vicende del Crashgate del GP di Singapore 2008, che per il brasiliano lo provò del titolo Mondiale di F1, vinto poi da Lewis Hamilton. Una vicenda infinita che in questo momento ha in ballo un risarcimento imponente. Dopo le prime dichiarazioni della Federazione che si è difesa puntando il dito contro gli errori dell'allora pilota della Ferrari, sono arrivate le parole di Massa che ha provato a scoperchiare il vaso di Pandora. Massa durante la sua prima deposizione ha parlato di Briatore, Jean Todt e della Ferrari.
Massa attacca Briatore: "Pensai stesse mentendo"
La battaglia legale entra nel vivo dopo le tante chiacchiere dell'ultimo anno e mezzo. Mercoledì l'ex pilota, che per tante stagioni è stato al volante della Ferrari, ha rilasciato delle dichiarazioni molto forti nelle quali ha tirato in ballo Jean Todt e Flavio Briatore.
Briatore era il team principal di quella Renault, che produsse l'incidente di Nelsinho Piquet, così venne agevolato Fernando Alonso, vincitore a Singapore. Nel 2009, in occasione del GP del Bahrein, quando questa certezza ancora non c'era, Massa, dice, di aver parlato con l'imprenditore piemontese e gli chiese se l'incidente di Nelsinho fosse stato volontario. Briatore negò: "Durante un pranzo in Bahrein, al quale era presente anche Jean Alesi, chiesi a Briatore, se ci fosse stata volontarietà. La risposta fu negativa. Ma pensai che stesse mentendo dal modo in cui mi ha risposto, ma non lo sapevo con certezza". Il dubbio che si era già insinuato non si cancellò, anzi.

Il pilota parla anche di Jean Todt e ricorda il rimprovero della Ferrari
In questa deposizione finisce anche Jean Todt, l'uomo che più di tutti ha creduto in Felipe Massa portandolo alla Ferrari, che a quanto dichiara il brasiliano aveva capito tutto: "Todt disse di essere sicuro che Nelsinho avesse fatto un incidente intenzionale. Non gli ho creduto perché so che a Jean Todt non piace Flavio Briatore, loro avevano una rivalità personale". Quando Todt espresse quel concetto sarebbe stato presente anche Stefano Domenicali, che oggi è presidente e a.d. della FIA Formula 1.

Inoltre Massa afferma di essere stato redarguito dalla Ferrari stessa, un anno dopo, quando nell'ottobre 2009 il caso era scoppiato, dopo che Piquet jr. aveva vuotato il sacco. La tiratina d'orecchie arrivò quando disse che Alonso (che dopo pochi mesi sarebbe diventato suo compagno) era a conoscenza di quel ‘giochetto'. Mentre Fernando aveva dichiarato di non aver mai saputo nulla e per questo era stato assolto.
La FIA si difende e attacca Massa: ricorda i suoi errori
La FIA, invece, nella prima deposizione, martedì scorso, aveva risposto punto su punto alle accuse del pilota addossando invece allo stesso Massa una serie di errori, commessi anche in quella gara di Singapore, errori che, secondo i legali della FIA, lo avrebbero portato alla perdita del Mondiale di F1 vinto all'ultima gara, anzi all'ultima curva, da Lewis Hamilton a Interlagos.
 
			 
 
		 
  