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Mondiali di nuoto 2019, medaglia d’argento per l’Italia nella staffetta mista

Ai Mondiali di nuoto in Corea del Sud l’Italia sale sul secondo gradino del podio al termine di una gara combattuta fino all’ultima bracciata. Azzurri protagonisti nella rada dell’Expo Ocean Park con il team composto da Rachele Bruni (bronzo nella 5 km), Giulia Gabbrielleschi, Domenico Acerenza e Gregorio Paltrinieri.
A cura di Maurizio De Santis
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La medaglia d'argento nella staffetta mista sui 5 km dopo il bronzo conquistato da Rachele Bruni nella 10 km. Ai Mondiali di nuoto in Corea del Sud l'Italia sale sul secondo gradino del podio al termine di una gara combattuta fino all'ultima bracciata. Azzurri protagonisti nella rada dell'Expo Ocean Park con il team composto dalla stessa Rachele Bruni, Giulia Gabbrielleschi, Domenico Acerenza e Gregorio Paltrinieri che si piazzano alle spalle della Germania (oro) e davanti agli Stati Uniti. Decisiva la frazione dell'olimpionico che con il tempo di 12'21″1 prima ha recuperato i tre secondi di svantaggio al cambio poi ha sfiorato addirittura la clamorosa impresa arrendendosi al tedesco Rob Muffels (12'23″9) per due decimi. Un decimo invece il vantaggio che ha permesso all'azzurro di beffare Michael Brinegar autore della frazione più veloce di tutti in 12'14″0.

Pensavo di essere più veloce e di riuscire a staccare Muffels. Invece il tedesco si è messo in scia, mi stava sempre addosso impedendomi di allungare – ha ammesso Paltrinieri al termine della gara -. L'argento mondiale è un buon punto di partenza per alimentare il sogno olimpico dopo il sesto posto nella 10 chilometri e la qualificazione. Non sono tra i più forti in questo sport. Me la gioco ma non vinco mai. Mi manca esperienza per essere alla pari con atleti più scaltri e furbi di me. Ora si va a Gwangju e dopo qualche giorno di riposo si ricomincia con 800 e 1500.

Ottima la frazione di Paltrinieri ma ad ‘aiutarlo' è stata anche la prestazione di Domenico Acerenza, autore del terzo cambio e del recupero che ha tenuto a bada le velleità degli americani.

Ho cambiato in nona posizione e ho cercato di sfruttare tutte le scie che potevo mettendo tutto quello che avevo nei primi 400 metri. La Germania ha più esperienza di noi, però siamo li ci manca poco per l'oro – ha spiegato l'azzurro nel commentare la sua gara-. Ho dato il massimo, ci ho messo il cuore perché in situazioni del genere conta soprattutto quello. Ora riposero tre o quattro giorni prima delle gare in piscina. Lì servono sarà diverso perché oltre alla determinazione serve anche la testa.

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