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Dieci cose da sapere sull’esordio della Nazionale di Sacchetti

Stasera l’esordio dell’Italbasket contro la Romania a Torino per le qualificazioni ai Mondiali. Tante le assenze e le curiosità, a partire proprio da quelle che riguardano il nuovo commissario tecnico Meo Sacchetti.
A cura di Carlo Passarello
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La nuova Italia di Meo Sacchetti prepara la propria rincorsa per i Mondiali del 2019. Il primo avversario delle qualificazioni è la Romania, che sfida stasera a Torino (ore 20.15 PalaRuffini, con diretta su SkySport). Sarà l'esordio in panchina per Sacchetti, ma sono tantissime le novità sugli azzurri. Ecco le dieci cose da sapere.

Sacchetti e la Romania

I genitori dell’attuale ct della Nazionale sono nati e cresciuti in Romania, la loro famiglia si era trasferita a fine ‘800 per lavorare la pietra nella cave rumene. Meo Sacchetti nasce nel campo profughi di Altamura, dove i genitori si erano spostati alla fine della Seconda guerra mondiale. I fratelli maggiori di Sacchetti invece sono nati in Romania.

Torino nel cuore del ct

Il giovane Meo si trasferisce dalla Puglia a Novara all’inizio degli anni ’70, poi si sposta ad Asti dove inizia la carriera da giocatore professionista. Per il ct però Torino è la propria casa. Qui gioca dal 1979 al 1984, qui nasce il figlio Brian nel 1986 e qui inizia la sua carriera da allenatore nel 1996. Tra l’altro Sacchetti è uno dei più vincenti di sempre con la Nazionale con cui ha vinto ll’argento olimpico di Mosca 1980, poi agli Europei l’oro di Nantes 1983 e il bronzo di Stoccarda 1985.

Niente Nazionale per Sacchetti Jr

Era fra i sedici convocati per il raduno ma Brian Sacchetti, ala 31enne figlio del ct, non giocherà contro la Romania. Il suo è stato uno degli ultimi ‘tagli’ dello stesso allenatore azzurro. Quest’anno Brian gioca a Brescia, sorprendente capolista del campionato, dopo sette anni ad altissimo livello a Sassari. Nella sua carriera Sacchetti Jr ha collezionato due presenze con la Nazionale.

La (complicatissima) formula

Tornano le finestre per le Nazionali durante la stagione. Il gruppo D ne prevede tre nella prima fase (24-26 novembre, 23-26 febbraio e 28 giugno-1 luglio). E altre tre nella seconda fase che si disputerà nella prossima stagione, questa volta a settembre, novembre e febbraio. Previste tre gare di andata e ritorno contro Romania, Paesi Bassi e Croazia. Poi la seconda fase vedrà l’incrocio con il girone di Polonia, Lituania, Ungheria e Kosovo. Ogni squadra si porterà dietro i punti guadagnati con i diretti avversari.

Ariel Filloy ad Eurobasket contro la Germania @AFP
Ariel Filloy ad Eurobasket contro la Germania @AFP

Il braccio di ferro con l’Eurolega

Questa nuova formula ha creato uno vero e proprio caso politico, con il braccio di ferro con l’Eurolega. La ‘Champions league’ dei canestri ha un calendario molto fitto e incompatibile con le finestre della Nazionale. Non si è trovato un accordo per evitare le sovrapposizioni, con tanto di ricorsi e controricorsi. Al riguardo è stata tirata in ballo anche la Commissione Europea.

Le assenze pesanti

Il duello fra la Federazione internazionale e l’Eurolega ha portato molti club a dovere scegliere se permettere ai propri giocatori di andare o meno in Nazionale. Hanno così rinunciato Gigi Datome e Nicolò Melli del Fenerbahce, così come Daniel Hackett del Bamberg. Niente da fare, ovviamente per Gallinari e Belinelli, impegnati in Nba.

L’accordo fra Petrucci e Milano

Con l’Armani Milano, unica squadra italiana che gioca l’Eurolega, si è trovato un accordo. Niente convocazione per Davide Pascolo e Andrea Cinciarini, ma via libera per Awudu Abass e Simone Fontecchio. I due giovani atleti milanesi sono i meno impiegati da Pianigiani in Eurolega e quindi è stato loro concesso di rispondere alla convocazione della Nazionale.

Capitan Aradori

Il nuovo capitano è Pietro Aradori che quest’anno gioca a Bologna, sponda Virtus, dopo aver girovagato per tutta Italia indossando le maglie di diverse big del nostro Paese. Il cestista, noto anche per la love story con l’ex Grande Fratello Guendalina Canessa è un attaccante di altissimo livello. Lo ha dimostrato anche lo scorso anno a Reggio Emilia, ma adesso dovrà indossare anche la fascia di capitano che prima di lui è toccata a Gigi Datome.

Azzurri e ius soli

Sono quattro i giocati della Nazionale che non sono italiani fin dalla nascita. Awudu Abass e Paul Biligha sono nati in Italia ma da genitori immigrati, per cui hanno avuto la cittadinanza solo al compimento del 18esimo anno di età. Christian Burns è nato negli Stati Uniti ma è italiano per matrimonio. Ariel Filloy invece si è trasferito nel nostro Paese da giovanissimo ed ha il doppio passaporto italiano e argentino.

L’avversario

La Romania ha partecipato agli ultimi Europei, ospitando a Cluj il girone eliminatorio. Ha concluso il proprio torneo senza nemmeno una vittoria all’attivo. In panchina è da poco arrivato il macedone Zare Markovski, che ha allenato diversi anni in Italia. Fra i giocatori Vlad Moldoveanu, ex Treviso.

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