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La Israel sempre più isolata, abbandonata anche dallo sponsor Premier Tech: “Circostanze rilevanti”

La Israel, squadra ciclistica finanziata dal governo del proprio Paese, ha perso il main sponsor e si ritrova sempre più isolata dopo le feroci proteste e contestazioni di manifestanti ProPal: “Insostenibile proseguire” la motivazione dell’azienda che ha rescisso con effetto immediato ogni tipo di rapporto economico. “Motivati più che mai a restare” la risposta del Team israeliano.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Israel Premier Tech non esiste più nel mondo del ciclismo, non tanto perché il Team World Tour avesse già deciso prima di utilizzare l'acronimo IPT e poi togliere il nome e simboli di Israele sulle maglie per le gare ufficiale. Ma proprio perché il main sponsor, la Premier Tech ha comunicato in una lunga nota ufficiale la decisione di rescindere ogni accordo e non essere più partner con la squadra israeliana. Una scelta forte e decisa, nata dalle "circostanze rilevanti" che hanno portato l'azienda a fare un passo indietro, abbandonando la squadra dalla prossima stagione. Ma la Isarel non scomparirà: "Motivati più che mai a gareggiare ancora"

I motivi della decisione della Premier Tech di rescindere subito la Israel

Alla fine le proteste ProPal, le campagne contro la Israel, i violenti scontri e le manifestazioni a margine di alcuni tra i principali appuntamenti del ciclismo internazionale, come l'ultima Vuelta in Spagna, hanno ottenuto l'obiettivo prefissato: mettere in seria difficoltà la Israel, il team professionistico con base a Tel Aviv e sovvenzionato dal governo israeliano. Troppo il clamore attorno alla presenza della squadra nelle gare ufficiali, contestata ferocemente in una escalation di violenza che ha messo a repentaglio la stessa incolumità dei ciclisti del team e di tutti gli altri. Così, anche di fronte al cambio di guardia che ha portato la squadra a un rebranding immediato – togliendo il nome Israel e ogni elemento che riportasse al Paese – ora si è arrivati all'abbandono della stessa da parte del suo main sponsor.

La nota ufficiale: "Circostanze rilevanti, insostenibile ricoprire il ruolo di sponsor"

Quasi un fulmine a ciel sereno perché sembrava che il percorso intrapreso dai vertici della Israel venisse di pari passo abbracciato proprio dall'azienda principale con cui aveva un accordo commerciale importante. Invece, la dura e lunga nota della Premier Tech ha aperto ufficialmente al divorzio dopo numerose discussioni interne con il team e un’attenta valutazione di tutte le circostanze rilevanti: "Premier Tech ha deciso di fare un passo indietro dalla carica di co-sponsor principale del team con effetto immediato, per noi è diventato insostenibile continuare a ricoprire il ruolo di sponsor"

La scelta è stata condizionata fortemente dal susseguirsi degli eventi che hanno spinto verso la risoluzione del rapporto di sponsorizzazione, oramai impossibile da proseguire: "L’ambizione di Premier Tech nel ciclismo è sempre stata quella di costruire ponti tra tutti i livelli di questo sport, aprendo la strada agli atleti e allo staff per raggiungere il loro pieno potenziale" ha spiegato l'azienda nella nota. "Sostenere la crescita di questo sport, insieme allo sviluppo dei ciclisti del Québec e del Canada, è al centro di questo impegno e continuerà ad esserlo anche in futuro".

La reazione della Israel: "Più motivati che mai a continuare a gareggiare"

Il general manager della Israel, Kjell Carlström ha dichiarato la personale sorpresa per il ritiro della Premier Tech dalla Isarel: "Questo annuncio non è stato fatto in consultazione con la squadra. Stiamo attualmente discutendo con altri potenziali partner e sponsor. Sebbene la notizia del ritiro di Premier-Tech sia deludente, continueremo a lavorare con impegno. I nostri preparativi per il 2026 rimarranno invariati" ha spiegato. Rilanciando la presenza della Israel nel ciclismo professionistico: "Siamo più motivati ​​che mai a tornare a gareggiare" ha concluso  Carlström, "e non vedo l'ora del primo ritiro di allenamento tra due settimane".

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