La F1 sbarca nel ciclismo con la rivoluzionaria tecnica sull’aerodinamica: Evenepoel la prima “cavia”

Il ciclismo professionistico sta cercando di superare le proprie barriere spingendosi oltre, laddove nessuno ha mai osato prima. E così, oltre ad una tecnologia sempre più invasiva sulle biciclette e l'abbigliamento, studi approfonditi su alimentazione e monitoraggio di ogni parametro in corsa e nella vita di tutti i giorni, ora si affronta l'ultimo – e forse più grande – ostacolo che ad oggi è anche il peggior nemico di ogni corridore: l'attrito. Per farlo, si è adottata una tecnica che ha avuto la sua nascita e la sua evoluzione massima nel mondo dei motori, in Formula 1 con una serie di test PIV, una tecnica ottica avanzata per misurare il campo di velocità di un fluido, come l'aria, attorno a un oggetto in movimento: immagini straordinarie, per risultati che potrebbero cambiare le gerarchie in corsa.
Ad avanzare pubblicamente negli studi aerodinamici approfonditi è uno dei World Tour Team che si appresta a fare la voce grossa per il 2026, la Red Bull BORA hansgrohe che – non a caso – avrà due capitani di assoluto livello, con Primoz Roglic e Remco Evenepoel che cercheranno di infrangere il duopolio UAE Emirates-Visma | Rent a Bike, grazie ai successi di Pogacar e Vingegaard. Per farlo, ha deciso di accelerare e implementare i test riguardanti l'aerodinamica dei propri ciclisti, utilizzando per "cavia" proprio il campione belga, ultimo arrivato ma considerato il più aerodinamico del team e protagonista di una serie di analisi che la squadra ha poi pubblicato sui social (senza, ovviamente mostrarne i risultati).
La tecnica PIV: milioni di bolle di elio illuminate da laser e studiate al computer
La tecnica adottata non è per nulla nuova, visto che da anni si adopera in Formula 1 nelle gallerie del vento per verificare e migliorare l'aerodinamicità delle monoposto, ma per il ciclismo è sicuramente inedita. Si tratta dei famosi test PIV – acronimo che sta per Particle Image Velocimetry – che consentono un'analisi ancor più dettagliata dei movimenti dell'aria attorno ad un ciclista e alla sua bici, utilizzando milioni di minuscole bolle di elio illuminate da laser e poi riportate su programmi per studiarne l'algoritmo vincente. Il tutto è avvenuto in una galleria del vento particolarmente iconica: all'interno del Catesby Aero Research Facility un tunnel ferroviario disattivato in Inghilterra.
Dan Bigham: "Cambierà per sempre il nostro sport. Chi capisce l'aria, dominerà la gara"
Dan Bigham, l'ingegnere capo presso Red Bull-BORA-hansgrohe , che ha seguito in prima persona i primi testa li ha definiti "pura magia": "È come in un film di fantascienza" ha spiegato mostrando le immagini sulle prove fatte su Evenepoel. "Stiamo rendendo visibile ciò che prima era invisibile nel ciclismo. Mai prima d'ora nel ciclismo professionistico era stata creata un'immagine così accurata del comportamento dell'aria attorno a un ciclista. Questa conoscenza sull'aerodinamica cambierà per sempre il nostro sport. È l'inizio di una nuova era nel ciclismo, perché chi capisce l'aria, dominerà la gara".