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Tour de France 2023

Grande spavento per Jorgenson al Tour de France: gli entra una vespa nel caschetto protettivo

Il ciclista americano del Movistar Team protagonista dello strano incidente durante la nona tappa della Grande Boucle: l’insetto s’infila nel caschetto, ha bisogno del soccorso medico.
A cura di Maurizio De Santis
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Jorgenson spiega cosa gli è successo ai medici in moto.
Jorgenson spiega cosa gli è successo ai medici in moto.
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Un contrattempo che ha rischiato di mettere fuori causa il ciclista del Movistar Team, Matteo Jorgenson. Una vespa gli è entrata nel caschetto e ha dovuto richiedere le cure dello staff medico mobile per proseguire: gli hanno dato un anti-staminico ed è riuscito a restare in gara nonostante tutto. Anzi, quell'inconveniente non gli ha impedito di essere uno dei protagonisti della 9ª tappa che a circa 50 chilometri dal traguardo ha inforcato i pedali e dato lo strappo nel tentativo solitario di allungo in cima al gruppo della Grande Boucle.

Mano sul viso. Jorgenson s'è trovato l'insetto in faccia da un momento all'altro. S'è intrufolato in una delle intercapedini del casco protettivo provocando una reazione istintiva del corridore: ha inizialmente dato un colpetto alla tempia poi ha provato a infilare le dita per liberarsi dell'animaletto; ha scosso un po' il capo e fatto anche una smorfia; si toccava ripetutamente nel punto dove c'era stato il contatto.

Il momento in cui Jorgenson viene centrato dall'insetto
Il momento in cui Jorgenson viene centrato dall'insetto

Lo statunitense, però, è riuscito a non perdere il controllo della bici, ha tenuto l'equilibrio e, dopo aver rallentato per qualche attimo il ritmo della pedalata, ha chiesto soccorso ai medici che seguono in moto il serpentone di ciclisti. Un'immagine mostra il momento in cui li affianca e spiega loro cosa è successo. Viene curato al volo e tutto passa… tant'è che prenderà il largo poco dopo sul resto dei corridori.

Nell'ultimo tratto della tappa di giornata, quello più difficile per la pendenza del tracciato, regge allo sforzo e lo affronta con un vantaggio di 1'20" sui primi inseguitori e 2'15" sul terzo gruppo. Negli ultimi tre chilometri il corridore americano ha 1'05" su Mohoric e 1'30" su un Woods che risale alzando il ritmo dell'andatura. Ma complice lo sforzo viene agganciato e poi staccato a 500 metri dal traguardo proprio da Woods. È il canadese della Israel a vincere la nona tappa, quella sul Puy de Dome. Per l'americano la beffa è tremenda: si vede superato anche da Latour e Mohoric, chiudendo quarto. Domani turno di riposo, si riprende martedì.

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