video suggerito
video suggerito

Il lato oscuro di Pogacar, tra infortuni e stanchezza cronica: “Comprensibile se smette ora”

Tadej Pogacar è stato l’assoluto e indiscusso dominatore della stagione ciclistica appena conclusa, mietendo straordinari successi e nuovi record. Ma il fuoriclasse sloveno ha attraversato anche momenti di profonda crisi, che lo hanno portato oltre i propri limiti: “L’ho visto più che stanco, esausto. Non si riposa mai e la gente spesso non lo aiuta”
A cura di Alessio Pediglieri
0 CONDIVISIONI
Immagine

Tadej Pogacar ha concluso le fatiche di un 2025 a dir poco strepitoso, anche se non è stata la stagione assoluta di record per numero di vittorie. Eppure lo sloveno ha dato un'ulteriore dimostrazione di forza e dominio, iniziando a mietere successi in gennaio all'UAE Tour per poi ripetersi in autunno, ad ottobre nel Lombardia. Nel mezzo, una serie infinita di vittorie stabilite e studiate quasi a tavolino per una programmazione peculiare nell'individuare i momenti topici da non fallire, che lo hanno però trascino fin oltre all'estremo del semplice sforzo fisico. Emblematica la sua sofferenza a fine Tour de France, dove – come ha rivelato poi lo stesso Pogacar – e era terrorizzato da un fastidio al ginocchio e quando – come ha ribadito mamma Marjeta – "L'ho visto davvero stanco, esausto. A tal punto che non mi meraviglierei se decidesse di ritirarsi dal ciclismo a soli 27 anni".

Le fatiche di Pogacar al Tour: "Troppe cose da affrontare, prima e dopo la gara"

Nessun allarme, Pogacar delizierà – ancora a lungo – appassionati e tifosi lungo le strade del mondo ancora per diversi anni, ma il 2025 gli è servito anche per testare sulla propria pelle i propri limiti, affrontando anche l'altra parte della medaglia del successo: l'obbligo di presentarsi sempre all'altezza delle aspettative, dovendo gestire fatiche e pressioni di fronte cui molti altri avrebbero evidentemente ceduto, lasciando il passo. Non Pogacar che proprio nel momento più duro e difficile – nella terza settimana del Tour de France – ha lottato contro se stesso prima che con i suoi avversari, per non cedere. A rivelarlo non qualcuno qualunque, ma mamma Marjeta che conosce nel profondo il suo Tadej: "C'erano troppe cose legate alla gara, prima e dopo, che erano davvero difficili da affrontare", sottolinea a Le Parisien.

Tadej Pogacar insieme ai suoi genitori, papà Mirko e mamma Marjeta
Tadej Pogacar insieme ai suoi genitori, papà Mirko e mamma Marjeta

"Quest'anno l'ho visto esausto, non mi meraviglierei se annunciasse di smettere di correre"

"Quest'anno ho visto che era davvero, davvero stanco. Esausto, forse" ha ribadito mamma Marjeta e il pensiero è andato alla lunghissima pausa post Tour. "E mi sono detta: ‘Ora capisco se annuncia di smettere di andare in bicicletta'. Non per il burnout, ma per la stanchezza o la spossatezza, sì" confessa ancora mamma Marjeta rivivendo i momenti più duri affrontati da Pogacar, come in occasione del Tour, quando mostrò al mondo il suo lato umano e fragile, con tutta la stanchezza e le difficoltà di quei momenti. Che lo stesso Pogacar ha voluto ricordare, svelandone il reale motivo, tenuto sapientemente nascosto per tutta la stagione: "Dopo il Ventoux ho rischiato il ritiro per un problema al ginocchio… il mio corpo era sotto shock, non mi sentivo al meglio". 

"Non si riposa mai, tra gare e sponsor e anche la gente non sempre lo aiuta"

Mamma Pogi, mostra la parte nascosta che ha dovuto affrontare Tadej per tutta la stagione, quella che molti non hanno notato, abbagliati dalle vittorie e dalla prepotenza sui pedali: "Da anni lo dico. Queste vittorie, questi eventi festosi, passano troppo in fretta, uno dopo l'altro. Noi ne siamo molto felici, ma non abbiamo tempo per goderceli. A volte vorremmo che rallentasse, non si riposa mai durante la stagione e per le gare in programma e per le richieste degli sponsor". E anche affrontando momenti duri personali, che lo affaticano più che nel corpo, nella mente: "Si potrebbe pensare che sia positivo avere sempre tanta gente ai lati della strada ma a volte non sono sempre molto gentili… Abbiamo già visto persone che lo spingono, che gli attaccano cose sulla schiena , che a volte gli urlano contro… Perché vince troppo, perché non firma autografi… per invidia e frustrazione. A volte è molto difficile proprio tutto questo"

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views