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Fondriest: “Finn ai Mondiali è il segnale che l’Italia del ciclismo sta tornando. Ecco i nuovi talenti”

A cavallo tra i Mondiali in Ruanda appena conclusi e gli Europei di ciclismo che si stanno disputando in Francia, Maurizio Fondriest fa il punto – sempre più positivo – e i nomi del nuovo movimento che sta crescendo. Trascinato dalla splendida medaglia d’oro di Lorenzo Finn: “Sta arrivando l’onda, stanno crescendo tanti giovani talenti pronti a vincere anche tra i professionisti. Poi certo, se ti ritrovi sulla strada due fenomeni come Pogacar ed Evenepoel…”
A cura di Alessio Pediglieri
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Tra Mondiali ed Europei, Maurizio Fondriest fa il punto sul movimento ciclistico italiano. Che finalmente sta rialzando la testa dopo annate buie: "L'ho sempre detto, ci vuole pazienza. E' una ruota che gira". L'occasione l'ha regalata Lorenzo Finn, splendida medaglia d'oro iridata negli Under23 dopo aver vinto il Mondiale 2024 tra gli Juniores. Ma non c'è solo lui: "L'onda italiana sta arrivando", spiega Fondriest a Fanpage.it snocciolando i nomi dei giovani più promettenti in rampa di lancio. "Poi, certo, se ti trovi a dover competere con due mostri come Pogacar ed Evenepoel che praticano un altro sport… l'ultimo Mondiale lo ha confermato".

Fondriest, negli ultimi Mondiali di ciclismo per i colori azzurri finalmente è suonata la campana: lei l'aveva detto…
Direi che dopo questi mondiali, insomma, qualcosa di veramente buono si è visto. Come ho detto altre volte, ci voleva pazienza e calma… è una ruota che gira, no? A volte non sai il perché: ti ritrovi senza generazioni valide, senza corridori forti e poi in altre ti ritrovi altri periodi in cui hai ciclisti di livello. Ora ci godiamo ciò che di buono sta emergendo.

Si riferisce allo straordinario oro di Finn nella prova U23?
Lorenzo Finn è un campione. L'avevamo visto l'anno scorso come aveva vinto il Mondiale Juniores. Insomma, chi vince il mondiale così qualcosa in più degli altri ce l'ha, come aveva fatto Evenepoel quando aveva vinto il suo titolo iridato da Juniores e poi vediamo tutti che campione sia diventato. Quest'anno Finn ha rivinto il mondiale al primo anno Under 23. Poi in quella maniera lì… è sicuramente uno di quelli che ha questo formidabile motore.

Cosa ci si può aspettare da lui, in particolare?
Sicuramente è uno di quei corridori che potrebbe nel prossimo futuro, ma anche breve intendo, riuscire  a competere ad altissimi livelli anche nelle gare a tappe. E' già arrivato quarto al Tour de l'Avenir, quindi  le potenzialità ce le ha.

Ma se l'aspettava sinceramente l'esplosione di Finn e una vittoria così convincente?
Quest'anno era andato fortissimo. Quando corre lui è sempre forte, sempre: non è uno di quei corridori che lo vedi una volta e poi non lo vedi più, una meteora. Quest'anno ha corso poco, ma quando lo ha fatto è sempre  andato fortissimo. Quindi anche su un percorso del genere, difficilissimo e impegnativo… Pazzesco. Sì. Vuol dire che ha il motore giusto.

E dietro Finn? Sinceramente al momento c'è poco altro…
Evitiamo di essere pessimisti. Sicuramente se guardiamo negli ultimi anni e guardiamo le classifiche delle Classiche, non abbiamo quasi nessuno. Però dobbiamo vedere anche quello di buono che abbiamo avuto, perché abbiamo un certo Filippo Ganna ad esempio: quanti Mondiali ha vinto? Gli Europei? Ha vinto moltissimo a cronometro e ha fatto il record dell'ora. Poi abbiamo Jonathan Milan, che ha il record del mondo dell'inseguimento. Abbiamo vinto anche delle Olimpiadi.

Ma questo, ciò per quanto riguarda la pista. E su strada?
Su strada lo stesso Milan sta diventando uno dei velocisti più forti. Sì, non nascondiamoci, logicamente ci manca ancora qualche corridore da classiche e e per quanto riguarda i grandi giri. Anche se è più difficile emergere rispetto ai miei tempi.

In che senso? Troppa concorrenza o regole cambiate?
Un po' un insieme di cose. Oggi negli Under 23 ci sono solo veramente corridori che corrono anche nelle World Tour. Ed è anche cambiato un po' il regolamento rispetto ai miei tempi. Insomma, sono tutti corridori giovanissimi ma corridori di alto livello. Tornando a Finn, lui è uno di questi. Ma non è il solo.

Fondriest, proviamo allora a fare un punto della situazione sul fronte attuale del ciclismo azzurro.
Abbiamo secondo me un'alta schiera di corridori, anche tra gli Junior e non solo Under23 che sono forti. Bisogna capire dopo chi possa essere un eventuale fenomeno, Finn in prospettiva lo può diventare.

Le faccio io alcuni nomi di giovanissimi tra i professionisti: Donati e Pellizzari.
Pelizzari ha fatto vedere grandissime cose, di già. Al Giro tirava per Roglic, ma era anche lì a fare classifica. Ha vinto una una tappa alla Vuelta, non a caso. Pellizari è un altro di quei giovani che vanno molto forte in salita. E ha solo 21 anni, mi pare. Per Donati bisognerà aspettare un attimo ma anche lui è un ottimo prospetto.

Quindi la vittoria di Filippo Conca agli Assoluti correndo con una ASD (lo Swatt Club ndr) è stata positiva per scoperchiare il vaso di Pandora?
Positiva, anche se è sempre più vero che oggi c'è un problema con i giovani: se emergi ti dicono subito bravo ma se hai dei problemi è difficile che ti diano un'altra possibilità.

Ci fa alcuni nomi per il prossimo futuro?
Penso a uno dei ragazzi che seguo come Federico Iacomoni che ha dovuto affrontare i problemi del Covid, penso ad un altro giovane con un bel motore come Nicolò Garibbo che ha dovuto superare momenti di sfortuna, cadute, difficoltà ma che l'anno prossimo correrà per la la JCL Team Ukyo, la Continental gestita da Alberto Volpi. Poi mi viene in mente Gaffuri, che ha vinto i contest virtuali e oggi corre per il Team Polti. Come farà buone cose Alessio Magagnotti che da Juniores ha vinto tantissimo (oro individuale negli ultimi Mondiali di categoria, ndr), o Fabio Segatta che seguo da vicino e ha firmato un contratto biennale con il team di sviluppo Visma | Lease a Bike. Ti segnalo anche Thomas Capra che ha avuto due-tre problematiche, però è uno di quei corridori da classiche e veloci, che arriverà ad alti livelli.

Poi però se ti trovi davanti due mostri sacri come Pogacar ed Evenepoel…
Vero. Vincere tanto dipende anche che ti trovi davanti… Se si prova ad analizzare il Mondiale: togli Pogacar e Evenepoel… tutti gli altri sono arrivati a 4 minuti, il decimo è arrivato a 9 minuti, dal decimo al 30º sono altri 2 minuti. C'è stato un abisso, questi due hanno fatto proprio il vuoto, il vuoto assoluto. È come quando uno si trova davanti a Eddy Merck e si trova a fine carriera con tanti secondi posti.

A proposito di questi due nuovi cannibali, l'ha impressionata di più la fuga a 100 km di Pogacar in linea o la prova di forza di Evenepoel a cronometro?
Impressionato sì ma non sorpreso. Evenepoel ha anche su strada mostrato grandi cose, anche se ha avuto il problema alla bici e quindi non ha potuto seguire Pogacar. Un peccato, sarebbe stato sicuramente un mondiale un po' più entusiasmante, anche se Pogacar ha sempre dato l'impressione che fosse sempre in controllo. L'impresa di Evenepoel a cronometro che ha doppiato Pogacar ha confermato che lui su quegli sforzi brevi così a cronometro è forte. Comunque se guardi quello che ha fatto Evenepoel quest'anno a cronometro, le ha vinte tutte. L'anno scorso ha vinto le Olimpiadi, ha vinto anche su strada.

Lo scatto di Pogacar a 100 km dal traguardo è stato qualcosa di imbarazzante…
Ma io guarda l'avevo detto a degli amici: "Secondo me c'è questa salita a 100 km… qualcosa farà". Il problema è che non c'era una squadra da controllare, lui li ha messi in pratica tutti uno contro uno. Le squadre avversarie le disfa e alla fine è andata così.

Ha parlato prima del problema tecnico alla bici di Evenepoel, ma cosa è davvero accaduto?
Mmh… ogni giudizio che si dà dall'esterno è azzardato, solo loro sanno davvero cosa è accaduto e lo risolveranno internamente. Anche nelle dichiarazioni successive non si è capito bene, ma è normale. Sono questioni interne.

Ma davvero a questi livelli anche un solo centimetro fuori posizione diventa determinate?
Assolutamente. Se ti si abbassa la sella di un paio di centimetri, pedali con un angolo differente. O stai sui pedali e fai tutta la salita così o non riesci, è un vero problema. Che Remco abbia sentito crampi e abbia deciso di non continuare, può essere. Poi ci sono dei corridori che sono più sensibili di altri.

Ciò che ha fatto discutere è stato anche l'atteggiamento di Remco, l'aver perso energie e concentrazione in scatti di rabbia, concorda?
Da una parte sì, perché ha cambiato ed è stato lì ad aspettare la bici, perdendo 15-20 secondi. Poteva evitare e poteva cambiare la bici quando aveva la macchina al culo, no? E avrebbe perso molto meno. Poi sul perdere  perde energie preziose… Hai notato la sua reazione? Ha scaricato tutta la rabbia in prestazione.

In ultimo. Al via gli Europei in Francia: sempre in chiave Italia, cosa ci dobbiamo aspettare?
Penso che per la cronometro Ganna si confermi tra i migliori (e infatti, splendido argento dietro a Evenepoel, ndr). Poi bisognerà capire perché ci saranno ancora Pogacar, Evenepoel, anche Vingegaard. Noi abbiamo Christian Scaroni che è andato forte, ma logicamente non possiamo pensare che adesso sia di quel livello…

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