Chi è Andrew Feather, il ciclista dilettante che ha “battuto” Pogacar: “Mi giravo e lui non c’era”

Andrew Feather non dimenticherà mai la "Pogi challenge 2025" per aver "battuto" Tadej Pogacar a casa sua, nell'evento celebrativo che ha visto il campione di ciclismo sfidare oltre mille partecipanti lungo le pendici del Krvavec, la montagna che sovrasta la valle di Komenda (in Slovenia). "Magari dire che l'ho sconfitto è un po' eccessivo – s'è affrettato a precisare – perché eravamo partiti con vantaggio (otto minuti, ndr). E lui ha recuperato su tutti. Forse, non si aspettava che ce la facessi a resistere tanto". Avvocato inglese, 40 anni originario di Bath, ciclista dilettante ma non uno sprovveduto bensì uno specialista delle crono-scalate nel Regno Unito: è riuscito a resistere al ritorno della stella della UAE Emirates perché ha gambe allenate per sopportare le sollecitazioni durissime e le difficoltà di un tracciato di circa 15 chilometri chilometri con pendenze che superano spesso l'8%. "Continuavo a girarmi per guardarmi alle spalle, credevo l'avrei visto arrivare ma non c'era… È stato incredibile".
Chi è Andrew Feather, il ciclista che ha tenuto testa a Pogacar
Andrew Feather è un volto noto agli appassionati di ciclismo, che sono abituati a seguirne le gesta attraverso il canale di YouTube "Global Cycling Network" che ha una community di 3,5 milioni di persone. Di professione fa l'avvocato ma il ciclismo è la passione di una vita che ha continuato a coltivare cimentandosi (e vincendoli per quattro volte) ai Campionati Britannici della Montagna. Ed è proprio in virtù della sua abilità di scalatore che spesso ha partecipato a gare per conquistare i KOM (King of the Mountains) su Strava, ovvero stabilire il tempi migliori su tratti specifici di circuiti con pendenze proibitive. "Tutti erano venuti qui per veder correre Pogacar – ha ammesso a Cycling Weekly -. Mi sono sentito un po' in colpa per avergli tolto questo il privilegio di tagliare il traguardo per primo. Nell'ultimo chilometro pensavo a quando mi avrebbe raggiunto".
La reazione del campione sloveno: "Grande gara. Ben fatto!"
"Ho provato a riprendere tutti, ma non ce l’ho fatta", le parole di Pogacar al termine della gara nella quale ha fatto segnare ancora una volta un tempo e una progressione "non umani": è stato il più veloce in assoluto, con un tempo di 40 minuti e 44 secondi. E per poco non ha vinto. Fetaher, che ha pedalato a 400 watt per 45 minuti (6,2 watt/kg) gli ha rovinato la festa.