Ulivieri ha allenato un mostro: “È stato il più forte, aveva tutto. Più di Roberto Baggio”

Renzo Ulivieri oggi sta bene dopo essere stato quattro mesi in ospedale e avere subìto tre operazioni all'intestino lo scorso anno. "Pensavo davvero che fosse finita", ha detto l'84enne tecnico toscano a febbraio. L'anno prossimo Ulivieri farà 20 anni di presidenza dell'Associazione Allenatori. "Ma non dite che sono attaccato alla poltrona perché la mia non è una poltrona: è una seggiola – spiega adesso – E quello che facciamo noi dirigenti è volontariato puro". In una carriera durata più di mezzo secolo Renzo ha allenato migliaia di calciatori, tra cui grandi campioni acclamati da tifosi e stampa. Quando gli si chiede di fare un solo nome per indicare il più forte, Ulivieri non ha dubbi: Alviero Chiorri, un mostro di tecnica e fantasia che a suo dire lasciava dietro anche Roberto Baggio.

Renzo Ulivieri spiega chi è stato Alviero Chiorri: "Il più forte. Più di Baggio, più di Mancini"
"Baggio? No, il più forte è Alviero Chiorri. Aveva tutto. Più di Baggio, più di Mancini – racconta Ulivieri alla ‘Gazzetta dello Sport' – Per dire: quando Baggio era vicino all'area non tirava, piazzava la palla. Alviero no, lui poteva piazzarla ma sapeva anche tirare. E poi era forte di testa, aveva dribbling. Perché non ha fatto una grande carriera? Perché non pensava solo al calcio. C'era una cosa che lo appassionava molto di più del pallone…".
Chiorri, oggi 66enne e tuttora eroe di culto dei tifosi di Sampdoria e Cremonese, le due squadre della sua carriera (con un'unica parentesi per una stagione al Bologna), non aveva esattamente nella continuità e nell'applicazione il suo punto forte, è facile intuire cosa fosse la cosa che lo distraeva fuori dal campo, ma rappresenta uno dei pochi casi in cui un calciatore ha lasciato un ricordo indelebile pur non vincendo nulla (a parte un torneo di Viareggio a 18 anni con la Samp).

La verità sulla ‘fuga' di Baggio dal ritiro del Bologna prima della Juve: "Arrivò e disse che andava a casa"
Quanto a Baggio, Ulivieri racconta come andò davvero quando decise di metterlo in panchina alla vigilia di Bologna-Juventus del gennaio 1998, decisione in seguito alla quale il ‘Divin Codino' lasciò il ritiro di Casteldebole: "Spiegai alla squadra la partita che dovevamo fare. Dissi: loro sono troppo forti, noi nel primo tempo non si gioca, si butta la palla alta sugli attaccanti, Andersson e Fontolan, e basta. Poi entrano Baggio e Kolyvanov e teniamo la palla a terra. Ma non ci fu nessuna lite con Baggio. La sera prima della partita ero sul divano con il presidente Gazzoni, arrivò Roberto e disse: vado a casa. Lo guardai: non devi dirlo a me ma a lui che ti paga. Quando poi seppi che lui aveva deciso di passare all'Inter, decisi che me ne sarei andato anch'io: sarei diventato quello che aveva fatto fuori Baggio…".