“Ti spacchiamo le gambe”, minacciata la calciatrice che non ha commemorato Maradona

"Veniamo a casa e ti spacchiamo le gambe". Insultata, attaccata, oggetto di aggressioni verbali pesantissime, di una violenza inaudita sui social fino a ricevere minacce di morte. Paula Dapena lo ha denunciato in tv, raccontando cosa le sta accadendo nell'intervista a ‘El Chiringuito'. È la giocatrice spagnola che ha protestato in maniera simbolica in occasione del minuto di raccoglimento prima di una partita di calcio femminile per la morte di Diego Armando Maradona. "Troviamo il tuo indirizzo e veniamo a prenderti…" le hanno scritto. Niente può giustificare quel che in gergo viene definito ‘shit-storm' (letteralmente, tempesta di merda) scatenato contro da quando ha contestato a modo suo contro la ‘santificazione' dell'ex Pibe.
Ne riconosce il valore assoluto di talento sportivo ma il giudizio non può prescindere dall'uomo e dal biasimo per quel ‘lato oscuro della forza' che ne ha scandito la vita assieme alle magie che sapeva inventare con un pallone tra i piedi. E in quel ‘lato oscuro' c'è (anche) il rapporto del Diez con il sesso femminile.
La foto seduta di spalle e con le gambe incrociate
Seduta, girata di spalle rispetto alle compagne ferme, con le braccia dietro la schiena durante il raccoglimento prima del fischio d'inizio. La foto di Paula ha viaggiato in tutto il mondo alla velocità di un clic, soffiando via quell'aura di misticismo alimentata intorno a Maradona.

Dietro quell'atteggiamento c'è un motivo opinabile e condivisibile, non certo perché è una pazza in cerca di notorietà: l'ondata emotiva generata dalla scomparsa di D10s ha travolto ogni cosa, compresa quella data (25 novembre) che in calendario era cerchiata per ‘ricordare' la giornata contro la violenza sulle donne, contro gli abusi, i femminicidi e quant'altro fa parte del corredo accessorio di orrore domestico.
Per le donne vittime di violenza non è stato osservato un solo minuto di silenzio – ha ammesso Paula Dapena – e io non ero disposta a fare altrettanto per una persona che definisco uno stupratore. Le capacità di Maradona erano spettacolari, lo sanno tutti… ma credo che per essere in grande giocatore devi essere anzitutto in grande uomo. E lui non lo era.