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Guerra in Ucraina

Tecnico dello Shakhtar muore colpito da una scheggia: “Allenava i bambini, fermate questa follia”

Il dirigente dello Shakhtar Donetsk, Sergey Palkin, ha annunciato con dolore la notizia: un allenatore del settore giovanile è stato ferito a morte da un frammento di pallottola.
A cura di Maurizio De Santis
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Sergey Palkin è il dirigente dello Shakhtar Donetsk che ha raccontato della morte del tecnico del settore giovanile.
Sergey Palkin è il dirigente dello Shakhtar Donetsk che ha raccontato della morte del tecnico del settore giovanile.
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Allenava i bambini nelle settore giovanile dello Shakhtar Donetsk, è morto a causa di una scheggia. Un frammento di proiettile gli è stato fatale. Chi era accanto a lui e lo ha visto cadere al suolo è rimasto sotto shock. Il direttore generale del club ucraino, lo stesso che Roberto De Zerbi ha diretto fino a poco prima che scoppiasse la guerra e la Russia invadesse il Paese, ha annunciato la notizia con dolore e rabbia, senza però fare il nome della persona deceduta in questi giorni terribili. Serhyi Palkin è il dirigente del club che da otto anni ha dovuto abbandonare lo stadio (la Donbass Arena) nel quale era stato costruito il "piccolo" miracolo della squadra che da quell'angolo di Europa era divenuta modello di gestione, sorpresa e avversario ostico da battere.

Una favola bella spazzata via dalla violenza del conflitto iniziato nel 2014 e poi deflagrato oggi con l'invasione dei russi. È da allora che lo Shakhtar gioca in esilio nei vari impianti dell'ucraina ma adesso l'escalation dei combattimenti ha sconvolto ogni cosa. A cominciare dalla devastazione quotidiana con la quale fare i conti. E nella conta dei decessi c'è anche il tecnico: "Un nostro dipendente è stato ucciso ieri – ha ammesso Serhyi Palkin -. Era un tecnico del settore giovanile, lavorava con i bambini. È stato ferito a morte da un frammento di pallottola".

L'Ucraina e Kiev nella morsa dell'esercito russo che ha invaso il Paese a fine febbraio.
L'Ucraina e Kiev nella morsa dell'esercito russo che ha invaso il Paese a fine febbraio.

L'orrore non è più accessorio nell'Ucraina sotto attacco dei russi, cinta d'assedio ma pronta a combattere opponendo una stoica quanto commovente resistenza. L'orrore rende le giornate interminabili, scandite dagli allarmi continui, dalle detonazioni e dai bagliori che incendiano l'orizzonte. Le ultime notizie raccontano dei due calciatori morti in battaglia, di un altro atleta del biathlon caduto sul campo e del tecnico della nazionale di ciclismo deceduto mentre prestava soccorso ai civili e li aiutava a mettersi al riparo.

Palkin esprime tutta la propria angoscia ancora una volta. Lo aveva già fatto all'inizio del conflitto, chiedendo che Uefa e Fifa si muovessero ufficialmente contro la Russia (cosa che è accaduta in seguito, con l'esclusioni di nazionale e squadre di club). Lo ha fatto di nuovo in queste ore drammatiche per il Paese associando le parole ad alcune foto delle città bombardate. "Fermate questa follia – ha aggiunto il dirigente -. Non si può più tacere dinanzi a questa situazione. La Russia sta uccidendo gli ucraini, ognuno di voi sarà colpevole e responsabile dei reati commessiNon ci sono parole per descrivere cosa sta succedendo. La comunità globale deve fermare questo il prima possibile".

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