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Mondiale per club 2025

Solo uno della Juventus ha avuto il coraggio di rispondere a Trump per togliere tutti dall’impaccio

Il neo direttore generale, Damien Comolli, ha preso la parola e risposto alla domanda del presidente americano: “Fareste giocare delle donne nella vostra squadra?”.
A cura di Maurizio De Santis
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Donald Trump si volta e fa una domanda diretta ai dirigenti della Juventus: "Fareste giocare delle donne nella vostra squadra?". Il Presidente degli Stati Uniti approfitta della visita dei bianconeri nello studio ovale della Casa Bianca per ribadire la propria visione sulla partecipazione di persone transgender nel mondo dello sport. Per qualche attimo cala il silenzio poi è Damien Comolli, neo direttore generale del club, a prendere la parola e la responsabilità di trarre d'impaccio la delegazione bianconera parlando della squadra professionistica e di alto livello, la Juventus Women, che un paio di mesi fa ha vinto il sesto scudetto.

"Abbiamo la nostra squadra femminile che è molto forte", le parole del dirigente che se la cava in calcio d'angolo lasciando la palla al tycoon. E lui la rimette in gioco facendo pressing su una delle questioni a cui tiene molto. "Certo… e immagino non le fareste giocare insieme a voi! Ragazzi, ditemi cosa ne pensate". Altra situazione di gelo dinanzi alla quale restare muti è l'unica cosa saggia da fare considerati il contesto, l'interlocutore e l'argomento delicato merita riflessioni più approfondite rispetto a un semplice scambio di battute durante una visita informale. "Vabbe', vedo che siete diplomatici…", aggiunge Trump che passa a un altro concetto dopo aver fatto riferimenti ai calciatori statunitensi nella rosa bianconera.

@lbc

Donald Trump attempts to get the Juventus men's squad to say that women shouldn't play on the men's team. #lbc #lbc #donaldtrump #iran #israel #football #juventus #uspolitics #gender

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"Avete due grandi giocatori americani in questa squadra. E voi… dove siete? I miei giocatori americani sono fantastici", dice il Capo degli States che coglie tutti di sorpresa quando tira in ballo anche il tema dell'immigrazione, altro suo cavallo di battaglia. "La gente che viene qui da noi deve farlo legalmente. Come questi ragazzi dietro di me. Devono amare l’America, se non lo fanno non li vogliamo". Poi ha risposto anche ad alcune domande dei giornalisti sul conflitto tra Iran e Israele, altro aspetto abbastanza surreale: ha ipotizzato scenari di guerra con gli Stati Uniti direttamente coinvolti mentre aveva la Juve alle sue spalle. "Non so se attaccherò l'Iran. Ma non possiamo permetterle di avere armi nucleari perché l’intero mondo rischierebbe di scoppiare. Che si debba combattere o meno, non è una cosa che possiamo permettere".

La Juve è scesa in campo nella notte e ha battuto l'Al Ain nella prima partita del Mondiale per Club. Dopo il match alcuni calciatori hanno confessato quali sono state le impressioni ricavate da quell'incontro. McKennie ha giocato titolare, mentre Weah è entrato dalla panchina. "Essere alla Casa Bianca, come prima volta, è sempre meraviglioso, ma non sono uno che si occupa di politica, quindi è stato un po' strano. L'abbiamo saputo all'ultimo momento che saremmo stati ricevuti dal Presidente" ha ammesso Weah.

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