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Serie A, playoff e playout per salvare la stagione: chi li gioca e dove?

Fino al 14 giugno, come indicato dal decreto del Governo, non è possibile immaginare la ripresa del campionato. Ecco perché, al netto di 124 partite ancora da giocare entro la fine di luglio (ad agosto ci sono le Coppe), si fa strada l’ipotesi che il format della Serie A possa essere stravolto in via straordinaria. Chi giocherebbe playoff e play out? E su quali campi verrebbero disputate le gare?
A cura di Maurizio De Santis
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Giocarsi lo scudetto attraverso i playoff e la salvezza attraverso i playout. L'ipotesi che il format della Serie A possa cambiare in via straordinaria, per garantire la chiusura della stagione senza ricorrere a provvedimenti d'ufficio, è una delle opzioni tornate in auge nelle ultime ore. È stato lo stesso presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, a parlarne pochi giorni fa e torna di stretta attualità adesso che, per effetto del decreto governativo, non sarà possibile immaginare la ripresa del campionato prima del 14 giugno.

Dal 20 in poi (e per tutto il mese di luglio) le squadre dovrebbero sottoporsi a un tour de force a causa del calendario ingolfato dalla necessità di disputare 124 match (12 giornate più altre 4 di recupero) oltre all'appendice della Coppa Italia (che resta in dubbio). Ad agosto, infatti, la Uefa ha già fatto sapere che si andrà in campo per Champions ed Europa League e, pur concedendo una dilazione rispetto al 25 maggio, attende che le federazioni facciano arrivare sul tavolo le griglie delle classifiche e delle qualificate per compilare la prossima fase a gironi delle Coppe.

Ecco perché i tempi ristretti e la necessità da parte di tutte le squadre di avere a disposizione almeno un mese per ritrovare buona parte del ritmo e della condizione potrebbero spingere Figc e Lega Serie A a rivoluzionare la struttura del campionato in via eccezionale. Due mini tornei con gare secche che si giocherebbero al Centro-Sud, laddove l'incidenza del tasso dei contagi è molto più bassa – quasi scomparsa – rispetto alle regioni del Nord.

Quali sarebbero in club in gara? Le due ipotesi. Non c'è ancora una linea precisa ma, a rigor di logica, a contendere lo scudetto dovrebbero essere le prime 4 in classifica al momento dello stop che risale a marzo scorso: Juventus, Lazio, Inter e Atalanta. Ovvero, le formazioni qualificate per la Champions. Mentre nel girone della "morte" dovrebbero essere coinvolte le ultime sei: Torino, Sampdoria, Lecce, Spal, Genoa, Brescia. È il quadro prefigurato (come si legge su Il Messaggero), la soluzione estrema per archiviare un'annata durissima e sconvolta dagli effetti devastanti della pandemia. Ma non è detto che tutte le società siano d'accordo.

E non è detto che sia così ristretto il novero delle squadre coinvolte. L'altra versione prevede spareggi con le prime 12 della classifica: le prime quattro accederebbero direttamente ai quarti. Mentre la quinta (Roma) verrebbe abbinata alla dodicesima (Cagliari), la sesta (Napoli) alla undicesima (Sassuolo 32), la settima (Milan) alla decima (Bologna) e l'ottava (Verona) alla nona (Parma). Spazio alle ultime 8 nei playout: Fiorentina, Udinese, Torino, Sampdoria, Genoa, Lecce, Spal e Brescia.

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