Rigore contro la Juventus, l’arbitro Rapuano annuncia chi ha fatto fallo di mano: ma non è lui

La Juventus è andata all'intervallo sul punteggio parziale di 1-1 sul campo del Verona: il vantaggio iniziale messo a segno da Francisco Conceiçao al 19′ è stato impattato dal calcio di rigore trasformato da Orban al 44′. Un penalty concesso dall'arbitro Antonio Rapuano dopo essere stato richiamato a bordo campo dal VAR per l'on-field review: sul momento il direttore di gara non aveva fischiato, poi al monitor ha giudicato troppo largo, o comunque non congruo, il braccio sinistro di Joao Mario e ha sanzionato il rigore, annunciato a metà campo come adesso va fatto da nuovo protocollo. Il numero di maglia dell'autore del fallo di mano è stato tuttavia quello di un altro calciatore, non il 25 di Joao Mario, ma il 15 di Pierre Kalulu, che era ben lontano dal punto dell'impatto.

Una svista frutto della concitazione del momento e che ovviamente non invalida la decisione di Rapuano, si è trattato di un semplice lapsus. Il VAR Gianluca Aureliano, che ha richiamato alla revisione il fischietto riminese, e poi lo stesso direttore di gara hanno evidentemente ritenuto non corretta la postura di Joao Mario nel saltare, col braccio tenuto in posizione non congrua: la decisione è stata dunque quella di concedere il rigore al Verona, nonostante i bianconeri invocassero la circostanza che il salto di Nelsson proprio davanti all'esterno portoghese gli avesse fatto piombare addosso una ‘palla inaspettata'.
L'ex arbitro Luca Marelli: "Non avrei dato il rigore, si tratta di un pallone inaspettato"
Ed è proprio questa la valutazione dell'ex arbitro Luca Marelli in sede di commento su DAZN, lui non avrebbe concesso quel calcio di rigore: "Le immagini ci fanno capire l'atteggiamento di Joao Mario rispetto al pallone: come vedete, chiude gli occhi e non sa assolutamente dove si trova il pallone, perché Nelsson, di fronte a lui, a circa un metro di distanza, salta, non tocca il pallone, che spiove all'improvviso davanti a Joao Mario, che non lo vede neanche e lo tocca sicuramente col braccio sinistro. Io non sono d'accordo personalmente con questa decisione, perché a mio parere si tratta di un pallone inaspettato e il braccio in questa situazione non è punibile. Joao Mario non può sapere dove sarebbe arrivato il pallone, dato che davanti a lui Nelsson salta".