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Rafael Leao dà del pagliaccio a Cassano dopo aver sentito cosa ha detto: lo ha paragonato a Lobotka

Le parole di Cassano alla Domenica Sportiva non hanno lasciato indifferente Leao, finito al centro del dibattito: il giocatore del Milan ha risposto alle critiche via social.
A cura di Ada Cotugno
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Non gli sono servite molte parole per esprimere tutto ciò che aveva dentro: Rafa Leao si è fatto sentire ancora una volta tramite i social rispondendo con fermezza alle critiche mosse da Antonio Cassano negli studi della Domenica Sportiva. Sette emoji di un pagliaccio, un messaggio chiaro da lanciare contro l'ex giocatore che ancora una volta non gli ha riservato commenti teneri per questa stagione e la sua esperienza al Milan in generale. Per lui non siamo davanti a un fuoriclasse, un termine che nel nostro campionato riserva a un altro tipo di giocatore.

Ospite nel programma della Rai, Cassano era stato interpellato riguardo alle parole pronunciate qualche tempo fa, con le quali definiva il portoghese "tutto fumo e niente arrosto". Un concetto che difende ancora oggi: "Se vado a vedere come esterno l’anno scorso Rashford fa 26 gol (in realtà 30, ndr) e gioca in un campionato meraviglioso facendo le due fasi. Kvaratskhelia arriva e fa un campionato meraviglioso facendo le due fasi. Foden, ha un anno in meno e quest’anno ha già fatto 21 gol e 10 assist; parliamo di cosa? Siccome in Italia il campionato non è buono il problema è che lui pensa di essere un fenomeno e c’è gente che gli va dietro. È un buon giocatore che ha una gran forza fisica. Finito. Allora gente come Kaká, Rui Costa, Vinicius stesso oggi, quanto dovrebbero prendere? Di cosa parliamo? Parliamo di un giocatore normale che ha forza fisica".

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L'ex giocatore ha ricordato il lunghissimo periodo di Leao a digiuno da gol, spezzato alla fine del mese di febbraio con la rete segnata contro l'Atalanta. Non è la prima volta che si schiera contro il talento del Milan: in passato si era scagliato contro di lui senza mezzi termini, non risparmiandogli critiche pesanti per il suo modo di giocare e smontando pezzo per pezzo la reputazione che si è creato nel nostro campionato. E anche nelle volte precedenti il rossonero aveva risposto senza mezzi termini attraverso il suo profilo ufficiale su X, senza mai spendere molte parole ma usando emoji piuttosto eloquenti.

Anche questa volta alla Domenica Sportiva non ha cambiato i toni, diventando un fiume in piena nell'attacco a Leao. Secondo Cassano fino a dieci anni fa non sarebbe stato in grado di giocare in una squadra di vertice: "Per 5 mesi e mezzo non ha segnato in un campionato farlocco. Poi fa due giocate, due accelerazioni “Aahh, è forte, vale…”. Vale cosa? Quando giocavo io 10, 15 anni fa lui non poteva giocare neanche in squadre che lottavano per il sesto o settimo posto".

E quando hanno chiesto chi sarebbero i veri fuoriclasse della Serie A, l'ex opinionista della Bobo Tv ha fatto un solo nome, paragonandolo a Leao nonostante giochino in due ruoli completamente diversi: "Lobotka, che nessuno ne parla. Io due anni fa dicevo che fosse da Barcellona e Bayern Monaco. Hanno chiesto a Xavi chi prenderebbe nella sua squadra, ha detto Lobotka. Il problema è che c’è gente che ha una stampa molto buona".

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