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Quando riparte la Serie A, Zampa: “Con dati buoni si valuta la ripresa dopo il 18 maggio”

Concetto di “clausura” rispetto al “rischio calcolato” del modello tedesco. È così che il sottosegretario alla Sanità, Sandra Zampa, ha spiegato qual è il solco nel quale Governo, Federazione e Comitato tecnico/scientifico cercano un’intesa perché, oltre agli allenamenti, possa riprendere anche il campionato di calcio.
A cura di Maurizio De Santis
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Il 18 maggio è la data spartiacque in calendario per capire se il campionato italiano di calcio ripartirà oppure verrà chiuso in anticipo dal Governo. Tutto dipenderà dalla curva dei dati e dall'evoluzione della pandemia da coronavirus che a marzo scorso provocò lo stop a tutta l'attività sportiva. "Per adesso si va verso una soluzione per gli allenamenti – ha ammesso Sandra Zampa, sottosegretario alla Salute, nell'intervista a Radio Punto Nuovo -. E se verrà confermato il trend di decrescita si potrà eventualmente valutare una riapertura del campionato di calcio".

Uno spiraglio rispetto al pessimismo dei giorni scorsi. Una porta che resta aperta anche alla luce delle prove d'intesa tra Federcalcio e Comitato tecnico/scientifico sul protocollo medico/sanitario da applicare per garantire la massima sicurezza dei calciatori e dei tesserati. Non c'è ancora la classifica "fumata bianca" ma che siano stati fatti passi in avanti in tal senso lo testimoniano anche le più recenti dichiarazioni. Ottimismo ma con dei "paletti" e, soprattutto, delle differenze abbastanza marcate con il modello tedesco della Bundesliga ritenuto non abbastanza sicuro.

Mentre in Germania il sistema è imperniato essenzialmente su prevenzione e controllo del "rischio calcolato", l'ipotesi che ha preso piede in queste ore quale soluzione italiana è impostata sul concetto di "clausura". Squadra, allenatore e staff entreranno nei rispettivi centri sportivi da "negativi", potranno finalmente svolgere sessioni di lavoro collettive (sempre seguendo prescrizioni molto rigide) e infine, se le condizioni generali lo consentiranno, ci sarà il nuovo fischio d'inizio. Quest'ultimo inteso come compimento di un percorso graduale. "È un punto di mediazione che si sta facendo per la tutela dei giocatori e delle squadre con tutte le persone coinvolte – ha aggiunto Sandra Zampa -. L'ipotesi, come accade in Germania, che si possa isolare il singolo positivo e andare avanti col rischio di contagi e doversi fermare ancora non è una soluzione".

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