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Portanova condannato per stupro, può giocare a calcio: il Tribunale Figc “incompetente sul caso”

Il calciatore, all’epoca dei fatti tesserato per il Genoa, era stato deferito per la violazione dell’articolo 4 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva in seguito alla condanna in primo grado a sei anni di carcere per stupro. Ora può essere tesserato con la Reggiana.
A cura di Maurizio De Santis
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Manolo Portanova potrà essere tesserato regolarmente per la Reggiana.
Manolo Portanova potrà essere tesserato regolarmente per la Reggiana.

Manolo Portanova potrà essere tesserato regolarmente per la Reggiana e giocare in Serie B. Il Tribunale Nazionale della Federcalcio si è dichiarato incompetente sul caso del giocatore. La Procura Figc lo aveva deferito a dicembre scorso (quando era ancora un calciatore del Genoa) per aver violato l’articolo 4 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva.

Il centrocampista 23enne era stato condannato in primo grado a sei anni di carcere per stupro commesso nei confronti di una studentessa di 22 anni ("vogliono farmi passare per una poco di buono") nella notte tra il 30 e il 31 maggio di due anni fa, in un appartamento nei pressi di Piazza del Campo a Siena. "Vittima trattata come un oggetto", furono le motivazioni a corredo della sentenza di colpevolezza. Oggi, grazie al nulla osta federale, potrà tornare in campo.

Il calciatore era stato deferito dopo la condanna in primo grado per stupro.
Il calciatore era stato deferito dopo la condanna in primo grado per stupro.

In una storia corredata da un cuoricino e condivisa su Instagram ha espresso la sua soddisfazione scrivendo: "90 minuti a settimana , la storia della mia vita".

Il Tribunale Federale Nazionale, presieduto da Carlo Sica, in merito al deferimento proposto dal Procuratore Nazionale dello Sport nei confronti del calciatore Manolo Portanova ha dichiarato il difetto di giurisdizione. Il calciatore, all’epoca dei fatti tesserato per il Genoa, era stato deferito per la violazione dell’art. 4 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva in seguito alla condanna in primo grado a sei anni di carcere.

La storia della sua vita, soprattutto quella recente, ha messo in subbuglio l'animo dei tifosi emiliani e, in particolare, delle associazioni femministe che hanno protestato duramente davanti ai cancelli del campo di allenamento per una vicenda ritenuta intollerabile a cominciare dal "silenzio della Reggiana".

La decisione sul centrocampista 23enne ha provocato le proteste delle associazioni femministe.
La decisione sul centrocampista 23enne ha provocato le proteste delle associazioni femministe.

È così che hanno urlato tutto il loro sdegno le rappresentanti delle associazioni ‘Non una di meno' e ‘Non da sola': "Siamo garantiste anche noi – le parole di Carla Ruffini a Il Resto del Carlino – ma un giudizio c’è già stato e il calciatore è colpevole fino a prova contraria. Poi magari arriverà qualche altro giudizio che dimostrerà la sua innocenza, ma oggi non dovrebbe andare in campo".

Il legale di Portanova, Gabriele Bordoni, ha espresso soddisfazione per la decisione: "La decisione significa che il tribunale federale non ha giurisdizione su un fatto che non riguarda la sfera sportiva – ha spiegato a Repubblica -. Il processo su questo fronte è finito e Manolo Portanova può andare tranquillamente in campo con la sua nuova squadra. Sarò ancora più felice quando vedrò riconosciuta la sua innocenza".

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